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Splendore di Margaret Mazzantini
“E davvero accadde, e fu contro natura, e davvero vorrei sapere cos’è la natura…”
Questa frase, a mio avviso, racchiude il senso di questo romanzo.
Un’altra perla di Margaret Mazzantini che, come al solito, scrive con grande maestria e con una scrittura violenta e incisiva, scavando nel profondo dell’animo umano e trattando tematiche attuali, difficili e molto toccanti. In questo caso tratta i temi dell’omofobia, dell’accettazione della diversità, del bisogno di essere sé stessi e di accettare la propria natura e – come sempre – dell’amore, in tutte le sue sfumature (amore romantico, amore filiale, amore carnale e passionale).
Il lettore può essere d’accordo o meno con l’opinione dell’autrice sui temi trattati, ma non si può non prendere atto dello spessore di Margaret Mazzantini e della sua grande capacità di comunicare ed analizzare la profondità dei sentimenti dei suoi personaggi. Anche in questo romanzo, i protagonisti non sono persone perfette, ma personaggi ammaccati e soli, con un grande bisogno di capire chi sono (sono identità frammentate, come le tessere di un mosaico) e cosa vogliono essere. Come negli altri romanzi dell’autrice, anche qui uno dei protagonisti principali è il dolore: stavolta per la scoperta della propria diversità e la difficoltà di accettarsi e di farsi accettare dalla famiglia e dalla società.
Il vocabolario Treccani definisce splendore: luminosità intensa e viva, culmine, magnificenza.
Il vero splendore, nella vita, sarebbe avere il coraggio di essere sé stessi, a dispetto di tutto e di tutti, anche se il percorso per arrivarci è arduo e sofferto.
Nel romanzo troviamo molte dicotomie: morale e libertà, isolamento e famiglia, eros e tanathos, mondo ateo e mondo cattolico, borghesia e proletariato, modernità e provincialismo, che l’autrice ci offre come spunti di riflessione, per capire cosa noi pensiamo a riguardo. Mi piace indugiare fra le pagine dei romanzi di questa superba scrittrice e cercare di immergermi completamente nella storia, a prescindere dalla sua interpretazione personale, per capire cosa io penso delle tematiche trattate. Questo, secondo me, è il senso di un romanzo di questo tipo: quello di pormi degli interrogativi e incitarmi a darmi delle risposte. In questo, l’autrice ha soddisfatto la mia richiesta.
Ciò non toglie che anch’io, come molti altri lettori, sia rimasta un po’ delusa dal finale: avrei preferito un finale diverso, ma sta allo scrittore decidere la trama del suo libro.
Le frasi o le espressioni che mi sono piaciute:
“Amava intensamente mia madre, la guardava come me, allo spasmo di sé stesso: un uccello esotico entrato per errore in quella casa, il tempo di sbattere un po’ tra quelle mura, di toglierci il respiro”;
“Spiate da dietro le persone portano il peso del loro destino, come se nella parte che non possono vedere di sé stesse si addensassero tutte le sofferenze, i pensieri, le speranze individuali e quelle di tutte le generazioni precedenti che paiono accanirsi contro l’ultimo testimone, lo spingono avanti ma intanto sembrano ridere di lui, della sconfitta che egli ripeterà”;
“Ci si innamora quando si fa l’amore, la carne è l’unica spiaggia che le anime hanno”;
“I segreti sono i nostri migliori amanti, i più spregiudicati e tonici. Ci frustano, ci risvegliano di colpo”;
“La strinsi, faticai a trattenere le lacrime. Le sussurrai che lei non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente come tutte le persone forti e profonde”;
“Ma ogni uomo è se stesso sono nel momento in cui smette di ragionare;
“Rivederlo è semplicemente ricongiungermi con la mia vita”;
“Mi sporgevo a guardare il nostro futuro, ma poi arretravo”;
“Io e Costantino non avremmo mai potuto avere un figlio nostro… Sapevo che l’unica persona al mondo con la quale avrei desiderato fare un figlio era lui… E mi sembrava d’ accogliere un urlo molto più profondo, l’impotenza di tutti gli uomini che fanno l’amore e sanno che il loro orgasmo non potrà mai fecondare la creatura che amano”.
Bello, lo consiglio a tutti: soprattutto ai professori delle scuole secondarie di secondo grado, da far leggere ai propri alunni, per iniziare a eliminare l’omofobia delle nostre teste bigotte!
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Commenti
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Comunque quando il romanzo o il libro è di questo livello e di questo spessore, è molto più facile lasciarsi appassionare e fare una recensione che merita!
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Splendida recensione, complimenti