Dettagli Recensione
IL CAMMINO DIFFICILE E CICLICO DELL'AMORE.
"FARE ERRORI E' NATURALE...andarsene senza averli compresi, vanifica il senso della vita".
Una nonna cresce la propria nipote perchè la sua mamma è morta in un incidente stradale.
Finchè la ragazza è piccolina tutto procede bene, poi col passare del tempo iniziano le incomprensioni e la nipote decide di allontanarsi.
"Vivevano nella stessa pianta, ma stagioni diverse".
La nonna si ammala.
Ecco che ella inizia un percorso di riflessioni e decide di scrivere, nei suoi ultimi giorni, per raccontarsi e per cercare di spiegare le sue varie scelte di vita.
Lo fa con la speranza che le sue lettere aiutino la nipote , una volta che sarà ritornata, a capire, a perdonarla... a vivere.
Ecco che la donna ripercorre i tratti che hanno caratterizzato la sua educazione, il suo matrimonio, il suo tradimento...la nascita di sua figlia prima e poi della nipote.
E scrive tutto ciò che non ha mai avuto il coraggio di dire, tutte le parole che avrebbe dovuto dire prima, tutte le parole che nella sua vita ha detto in momenti inopportuni...ammette i suoi sbagli e si confessa nelle sue debolezze...in tulle le scelte che ha fatto nella sua vita.
Una lettura che mi ha fatto riflettere sulla sofferenza che ha segnato molte donne, anche a causa dell'educazione rigida che ha plasmato in modo indelebile il loro carattere.
Ricorderò per sempre il racconto del presepe perpetuo che le suore tenevano allestito nella scuola che frequentava, dove ogni bambina era rappresentata da un agnellino, che a seconda del comportamento corretto omeno si avvicinava o allonatnava da Gesù, sino a cadere se fosse stato il caso, in un burronone...anche se la motivazione poteva consistere nel non aver semplicemente assunto quel comportamento che dalle suore era richiesto...anche se non si era fatto nulla di male...che tristezza!!!
Ho ragionato su come una sofferenza subita e vissuta si riperpetui nel futuro, come a star significare che si crea il bisogno di ricorrere all'impronta subita, anche se dolorosa...quasi un'affezione al dolore.
Tre generazioni di donne che vedono susseguirsi situazioni tristi, dove la figura maschile acquisisce un ruolo direi secondario.
Un libro che invita ad una grande cautela nel giudicare il prossimo:
"Prima di giudicare una persona, cammina per tre lune con i suoi mocassini" come dice un detto degli Indiani d'America.
Una narrazione che ti lascia un groppo al "cuore, dove le lacrime che non escono si depositano e , col tempo, lo incrostano e lo paralizzano".
Ho terminato la lettura con una mia domanda sospesa : riuscirà la nipote, dopo essere venuta a conoscenza della verità , a sfuggire a quella sofferenza che pare la vita l'abbia destinata? Riuscirà? Io voglio sperare di si !
Pia
Indicazioni utili
A chi è consapevole che nella vita si possono fare degli sbagli...quasi inevitabili.
Commenti
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Pia
Mi hai fatto ritornare alla memoria la condizione di sofferenza delle donne protagoniste del libro, e mi piace molto l'aspetto sul quale poni l'attenzione, ovvero quanto un evento doloroso che affonda le radici nel passato, possa, se non affrontato, lasciare segni indelebili in tante persone.
Pia, diventi sempre più brava a scrivere le recensioni!
Proprio l'altro giorno mi ha detto la stessa cosa anche una mia amica, che tra l'altro scrive in modo eccellente.
So che l'esercitazione nel tempo porta sempre buoni frutti,...si vede che funziona anche con me. Io ci metto impegno e spero di riuscire a migliorarmi sempre più, anche se sono consapevole di lasciarmi spesso trasportare più dal cuore che dalla mente: è la mia caratteristica che mi sta bene a cui non rinuncerò per nulla al mondo.
Grazie, Pia
Ottimo e profondo commento.
Ferruccio
Grazie Ferruccio per il tuo prezioso intervento!
Pia
Ciao.
Ferruccio
:D
Pia
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Ciao, Bruno