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Il riscatto del "sacerdote"
Incalzante storia ambientata nella campagna molisana e nello specifico in un podere fuori dal tempo dove la terra avara non dona più frutti.
Qui il "sacerdote" (un ex prete che ha sciolto il voto) lavora ostinatamente rinchiuso nel suo mondo fatto di gesti rituali ed immutabili.
Tutto cambierà con l'arrivo di una giovane straniera costretta a partorire figli per l'aberrante mercato di infanti e organi gestito dalla camorra. Il passato risalente a quando il sacerdote risiedeva in Germania torna potente a ricordare una verità nascosta che è fardello insopportabile per il protagonista e dal quale questi vorrebbe riscattarsi con ogni mezzo.
Gran bel romanzo, scritto in maniera molto scorrevole e con un intreccio che avvince senza sosta balzando tra i lontani echi dell'emigrazione italiana e un presente fatto di una realtà rurale, atavica, quasi primitiva, miscelata con la nuova criminalità capace di attecchire ovunque e di imporsi nei più disparati "settori".
Il 26enne Piccirillo (già apprezzato per "Zoo col semaforo" che io non ho letto) è nuovo autore da tenere sicuramente sott'occhio.
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