Dettagli Recensione
La Belgrado di Deki
Nel quartiere 62esimo nord della nuova Belgrado,
cubi di cemento, immobili come statue millenarie, occupano i cortili polverosi all'ombra dei palazzi.
È qui che il dodicenne Deki e i suoi amici si affacciano alla vita.
Sotto i loro occhi si snoda la Belgrado decadente di fine regime totalitario (quello di Tito), complicata dalle differenze etnico/religiose e dalle rivalità di quartiere che, talvolta, sfociano in violenza.
Belgrado, quindi, osservata attraverso gli occhi di un bambino che pian piano diventa adolescente.
Una città che cambia con lui e si avvia ad un lento rinnovamento pur restando, in apparenza, ferma nella sua sobria arretratezza.
Ci afferriamo ai ricordi di Deki, alle sensazioni, ai sentimenti che lo turbano e alle pulsioni che lo dominano; ne conosciamo gli amici con le loro storie, la famiglia con i suoi punti deboli e condividiamo con lui una quotidianità scandita dalla scuola, dall'attrazione per le ragazze (di cui Ivana resta regina incontrastata) e dalla voglia impetuosa di crescere.
E poi, arriva l'atteso trasferimento in Italia.
Trascorrono tre anni.
Il ritorno a Belgrado per le vacanze, ha un gusto amaro.
Quel campetto da calcio che appariva enorme a dodici anni, improvvisamente è solo un minuscolo quadrato di cemento adibito a parcheggio e diventa simbolo del cambiamento della città e della gente che la vive.
Ma è un cambiamento reale o è tutto nella testa di Deki che guarda con altri occhi?
No. Il cambiamento è reale e, portarlo alla luce, fa male.
Romanzo d'esordio per Nikola Savic, vincitore del discusso (e discutibile, aggiungerei) talent show Masterpiece andato in onda su Rai 3, che lo ha incoronato "scrittore esordiente di talento".
È un romanzo autobiografico, dove l'autore racconta un pezzo di vita trascorsa in Serbia prima del definitivo trasferimento in Italia, in provincia di Venezia.
È un romanzo privo di estetismi stilistici, asciutto, diretto e anche un po' sfrontato. Le storie narrate sono storie di cuore che si avvertono sulla pelle; raccontano la formazione, la ricerca della propria identità in un contesto difficile vissuto, però, da privilegiato. L'amicizia è valorizzata così come l'orgoglio di appartenere ad una data realtà.
Il cuore pulsa in ogni riga; c'è un velo di malinconia e odori che acquisiscono una loro importanza e un loro contesto preciso. In contrapposizione, c'è uno sfondo storico/politico poco approfondito; esso filtra come un raggio di luce attraverso una tapparella ma la sua influenza resta costante dalla prima all'ultima riga.
Non siamo di fronte ad un romanzo che sprigiona un fascino particolare ma, cattura attenzione, così, semplicemente, senza scossoni.
Al termine del romanzo c'è una bella postfazione di Andrea De Carlo, di cui consiglio la lettura all'inizio, prima di immergersi nel romanzo. Così facendo ci si accosta alla storia con meno scetticismo e con sentimento di scoperta. Una storia da leggere e ricordare con tenerezza.
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Commenti
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Mi sono lasciata guidare dall'istinto e dalla storia e vi dirò che il giudizio equilibrato è venuto fuori con estrema naturalezza grazie a quello che ho provato leggendo. È un romanzo che non conquista ma si fa leggere con attenzione. Lascia spazio all'immedesimazione e questa, a mio parere, è una qualità che non si può non riconoscere, specie ad un emergente. Se poi volessimo parlare del talent show letterario staremmo qui giornate intere. Voi ce lo vedreste un Moravia che tenta di promuovere una sua opera in tv? ;) Grazie per aver letto il commento :D
Io ho amato molto Masterpiece e mi manca la trasmissione che ho trovato originale e un buon punto di inizio per chi ama scrivere, pensa di avere qualcosa da dire ma proprio non sa come fare o a chi rivolgersi per emergere in questo difficile mondo. Poi se aiuta anche ad azzerare eventuali distinzioni tra i candidati per renderli tutti uguali alla partenza io sono sempre favorevole.
Savic tra l'altro era uno degli scrittori che mi ha incuriosito di più...mi sa che un pensierino ce lo faccio...
Grazie per il tuo bel commento.
Mariangela
Il mio giudizio su questo libro va oltre il talent. Secondo me potrebbe piacerti. Lascio a te la scelta :) grazie di cuore
Io credo nel talento supportato da una buona preparazione di base, nel talento che "sconvolge" :-)
Tutto il resto secondo me è solo fuffa. Ciao ;-)
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