Dettagli Recensione
UN ROMANZO DA LEGGERE DUE VOLTE
XY è un romanzo da leggere due volte, meglio a una certa distanza una dall’altra. Sicuramente ne guadagna in qualità, ma da un certo punto di vista evidenzia anche i suoi limiti o, se si vuole, le scorciatoie narrative. XY non è solo un thriller, non è solo un romanzo “introspettivo”, non è solo un romanzo sulla dicotomia scienza-fede e via discorrendo. In questo c’è sicuramente un punto di interesse e certamente l’abilità di Veronesi è tale da riuscire a mettere insieme tutto quanto in modo naturale. Per non parlare di alcuni passi semplicemente geniali come le pagine sulla “ferita”. Eppure qualcosa non quadra. Nei “ringraziamenti” Veronesi ringrazia qualcuno per avergli indicato la strada per uscire dal romanzo. Forse lui ne è uscito ma il lettore ci rimane dentro, e non è detto che sia sempre un bene. Il finale che rifiuta le convenzioni tipiche di un romanzo, ossia fornire un senso o delle risposte o quantomeno una chiave di lettura, può sicuramente irritare alcuni lettori. Come detto, riletto la seconda volta, il finale ti interessa poco. Sai già che alcune domande rimarranno senza risposta e quindi ti concentri su altri aspetti e la lettura ne guadagna in modo significativo, ma a mio avviso Veronesi ha un po’ “barato” con il lettore: utilizza le aspettative tipiche del “thriller” per convincerti a girare a pagina e si ha come l’impressione che lo faccia perché teme di perderti per strada. Per questo non riesco a considerarlo un romanzo completo. XY non puoi non apprezzarlo ma un po’ ti senti fregato.