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Ombra bianca
 
Ombra bianca 2014-03-26 23:25:16 pierpaolo valfrè
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
pierpaolo valfrè Opinione inserita da pierpaolo valfrè    27 Marzo, 2014
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Gli invisibili d'Africa

Per parlare di Ombra Bianca, di Cristiano Gentili, devo iniziare un po’ da lontano.
Non ho mai considerato la lettura come un semplice passatempo, una distrazione, un’evasione (anche se alla base ci deve essere sempre il piacere di leggere, altrimenti non lo faremmo) .
Nemmeno mi interessa diventare più sapiente, più colto, più intelligente.
Probabilmente il vero motivo per cui leggo è perché credo che questo mi cambi la vita.
Leggere i classici ti mette a confronto con le leggi, le pulsioni e i sommovimenti che da sempre abitano il cuore umano. Leggere autori contemporanei ti mette in comunicazione con chi abita il tuo tempo avendo punti di vista ed esperienze simili ai tuoi oppure diversissimi.
Ma c’è un terzo modo con cui un libro ti può cambiare, almeno un po’. E’ quando esso si fa testimone di fatti storici, episodi di cronaca o realtà sociali che non conoscevi, o di cui avevi sentito parlare superficialmente.
Ombra Bianca appartiene a questa terza categoria di libri. L’ho letto sei mesi fa, dopo essere stato contattato direttamente dall’autore su un social network. Ora sembra che ci sia il progetto di realizzare un audiolibro, tramite un app scaricabile in rete dove ognuno può leggere una frase del libro. Così si avrà un “audiolibro sociale in perenne trasformazione”. Solo i brani letti da alcuni personaggi famosi (tra cui Papa Francesco!) non potranno essere riletti e rimarranno invariati in tutte le versioni dell’audiolibro.
Ombra Bianca è un romanzo, ma purtroppo racconta l’orribile tragedia che ancora stanno vivendo migliaia di uomini, donne e bambini africani. Gli albini d’Africa, pelle bianchissima, occhi chiari, capelli biondi sono oggetto di superstizioni, discriminazioni e spaventose atrocità nei villaggi più remoti dell’Africa.
Nonostante i mass media non ne parlino, l’albinismo è tutt’altro che poco diffuso in Africa. Basti pensare che in Tanzania riguarda un individuo ogni 1.400 contro una media mondiale di uno ogni 20.000.
Gli “zeru zeru” , così sono chiamati gli albini nella lingua swahili, sono considerate “non persone”, la loro vita non vale nulla, ma ogni parte del loro corpo vale decina di migliaia di dollari. Guaritori e stregoni realizzano pozioni magiche nelle quali occhi,orecchi, naso, lingua, arti e genitali degli albini contribuiscono a realizzare l’antidoto a qualche maleficio, il rimedio per qualche disgrazia, la cura per qualche malattia.
Gli albini subiscono l’emarginazione, il ripudio dalle famiglie e dai villaggi. Diventano presto dei reietti, invisibili, preda di cacciatori criminali che li cattureranno per commerciare le loro parti del corpo o consegnarli agli stregoni. Per non parlare degli stupri, visto che congiungersi con una donna albina è considerato un rimedio contro l’Aids.
Ombra Bianca è la storia di Adimu, bambina nata in un villaggio della Tanzania. Appena venuto al mondo, il padre, Sefu, la saluta mentalmente così: “Come ho fatto a procreare un essere simile? Sono stato posseduto da spiriti malvagi mentre mi univo con Juma? O forse quel demonio è frutto del seme di un altro uomo? Deve essere così. Una maledizione scagliata dagli Spiriti del lago in seguito al tradimento della mia seconda moglie. sentenziò Sefu.”
Con la madre Juma non va molto meglio: “Prese la neonata con le due mani e la porse a braccia unite alla levatrice per farla calmare. L’anziana la rifiutò con un cenno del capo. Juma volle tapparle subito la bocca, annientarle la voce e, se gli Spiriti l’avessero desiderato, anche il respiro. In un gesto di stizza le premette al viso l’estremità del panno nel quale era avvolta. Il senso materno fu però più forte di lei e la strappò di prepotenza dalle mani della follia, addomesticandola alla legge della natura. Forzò lo sguardo alla sua destra, avvicinò la figlia al seno sinistro e la sentì succhiare con forza. Con la coda dell’occhio scrutava la creatura attaccata al capezzolo. Vide il contrasto fra la pelle candida della bambina e quella scura della mammella. E’ successo di nuovo, pensò. Ho partorito un figlio morto. Se vive, mio marito mi lascerà”.
Per fortuna, Adimu ha anche una nonna, Nkamba, che ha un ricordo doloroso, una pena che ancora le pesa nel cuore. Nkama trova in Adimu l’occasione per lavare la sua antica colpa e la difenderà con tutte le sue forze. Fin che durano.
Questo l’avvio della storia che Cristiano Gentili ha saputo sviluppare con competenza (Cristiano ha lavorato in Africa come operatore umanitario) e buona tecnica narrativa.
Una storia che ti cattura e ti lascia incredulo e sbigottito come il peggiore degli incubi e che purtroppo per troppe persone è la cruda realtà di ogni giorno.
Una storia nella quale si sente tutto l’influsso di “quel punto della terra dove una biologia esuberante e instancabile lavora, produce, prolifera e fiorisce senza sosta e senza sosta si ammala, si decompone, si tarla e marcisce” (Ryszard Kapuscinski, Ebano)
Da leggere e divulgare, per una buona causa.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
EBANO di Ryszard Kapuscinski.
Ma soprattutto lo consiglio a chi legge non per fuggire dal mondo, ma per conoscerlo meglio.
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Commenti

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Carissimo Pierpaolo, ho letto con commozione la tua bella recensione. I miei complimenti per aver segnalato il libro e averci ricordato questa realtà di cui si parla poco ma che è terribile.
Bellissima recensione Pierpaolo. Un tema scottante che ci ricorda quanti tipi di emarginazione e razzismo esistano, tutti ugualmente deprecabili e disgustosi. Grazie per la segnalazione importante e degna di nota.
Pierpaolo complimenti. Per le tue parole e per l'intenzione. Condivido con te la ragione che ti porta a leggere e sicuramente avrò cura della tua segnalazione. E' un argomento molto interessante e assai poco dibattuto e dar voce e parole a queste situazioni è un dovere morale.

Valentina
Bellissima e interessante segnalazione....ma davvero stupende le parole con cui hai introdotto...concordo pienamente...sei una persona bellissima e rara....complimenti !
Pia
Ciao Pia, sei davvero troppo buona! Però ti dirò che quando ho scritto la recensione ho scommesso che se per caso tu l'avessi letta, ti sarebbe piaciuta e il libro ti avrebbe attirato. Sai perchè? Perchè mi ricordo di aver letto tempo fa una tua recensione su un libro-testimonianza scritto da un ex carcerato, e mi ricordo che anche tu ti mostravi convinta che a volte i libri aiutano a cambiare le cose, per chi li scrive, per chi li legge e qualche volta anche per chi è ..."raccontato".
Grazie Valentina. Approfitto del tuo commento per segnalare una cosa che ho trascurato nella mia recensione. Io non mi sono mai trovato molto a mio agio con i voti. Però capisco l'utilità di esprimere una sintesi tramite un punteggio e in fondo questo fa parte del gioco. In questo caso sono davvero stato in difficoltà nel dare un voto per l'ambito "Piacevolezza". E' chiaro che la lettura di un libro come Ombra Bianca non la definirei esattamente "piacevole". Però ho dato un' interpretazione a questo parametro valutativo che mi sembrava più consona a questo tipo di lettura e cioè l'ho tradotta in :"senso della misura". Le vicende narrate e il contesto in cui si svolgono avrebbero potuto prestarsi facilmente a una narrazione a tinte forti, che sfruttasse tutto l'orrore di cui sono intrise per raggiungere più pubblico, per conquistarsi uno spazio in un mercato dove probabilmente occorre urlare sempre più forte per farsi notare. Invece sono rimasto ben impressionato dalla cifra stilistica dell'autore, che ha saputo controllarsi e accompagnarci all'interno di in un mondo atroce, senza però farci sentire come dei voyeurs dell'orrido. Ci tenevo a dare anche questo ulteriore dettaglio, perchè per me è stato importante e ha più che compensato l'inesperienza narrativa dell'atuore al suo esordio.
Grazie Annamaria. In effetti, questo libro parla di Africa, ma parla anche di noi, di come ci sentiamo di fronte ai diversi, di quanto l'ignoranza alimenta il pregiudizio e il pregiudizio sia fonte di dolore e sopraffazione. Tante storie, tanti luoghi, tante persone diverse ci portanto a trarre alla fine conclusioni sempre molto simili. Può darsi che questo sia il frutto dei medesimi "occhiali" attraverso i quali tutti ci guardiamo intorno, ma resto convinto che questi occhiali dobbiamo tenerceli ancora ben stretti..... Non sarà mica un pregiudizio anche questo?? :-)
Grazie Emilio! Confesso che io prima di leggerlo non conoscevo affatto questa realtà. Non ne avevo proprio sentito parlare e in un primo momento sono rimasto anche parecchio incredulo. Prima di decidermi ad acquistare il romanzo ho fatto anche qualche ricerca in rete e ho trovato una valanga di conferme. Questo fa un po' riflettere sui nostri mass media, che ci raccontano tutti le stesse cose, si apre un filone e tutti dietro, poi la vena si esaurisce e allora sotto con un altro. Non li biasimo, è la legge del mercato. Ma ormai l'informazione viaggia su molti piani e livelli diversi e paradossalmente proprio adesso che i media sono all'apice delle loro capacità tecniche si rivelano deboli sui contenuti.
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