Dettagli Recensione
Dolce
Sven e Connie non potrebbero essere più diversi: lui, ricco e figlio di un famoso oncologo e di una rinomata insegnante mentre lei è una ragazza semplice, di buona famiglia ma senza pretese.
Fra i due scatta la scintilla e nonostante le delusioni, i pianti, le situazioni difficili da affrontare, riescono a costruire la loro splendida storia. Fino al giorno in cui Connie scompare dalla vita di Sven e da quella di chiunque la conosca.
Non ho voluto rivelare troppo nel mio personale riassunto, in quanto credo che (purtroppo) la quarta di copertina sveli da sé sufficienti dettagli. A parte questa piccola nota negativa, ho trovato questa lettura estremamente coinvolgente: la storia è un po' triste, ma bella. Il finale è a modo suo lieto, ma lascia un pochino di amarezza, quella che fa riflettere il lettore e, nel mio caso, gli fa anche scendere una lacrimuccia.
Ho trovato la vicenda di Sven, Connie ed Helena veramente molto toccante: questo romanzo non è una lettura semplice e divertente, il "magone" mi ha accompagnata per quasi tutta la sua durata; tuttavia sin dai primi capitoli ho desiderato saperne di più, tant'é che ho letto le sue circa 180 pagine in pochissimo tempo.
Lo stile di Angela Teresa Parise è semplice e senza pretese, ma il romanzo è assolutamente ben scritto; proprio per questo la storia entra nell'anima del lettore e gli si cuce addosso, lasciando che tutti i sentimenti qui raccontati lo travolgano come un fiume in piena. E nonostante alcuni passaggi possano sembrare troppo rapidi e superficiali, devo ammettere che per il tipo di storia raccontata questa "rapidità" è una benedizione, in quanto io personalmente non avrei tollerato descrizioni più lunghe o scene così pesanti da diventare surreali.
Pur non essendo il mio genere, sono felice di aver letto questo romanzo: ne conserverò volentieri il ricordo e farò tesoro di tutte le cose a cui mi ha fatto pensare.
L'unica nota "negativa" che mi sento di sottolineare è la figura di Helena: può una bambina di 10 anni mostrare una maturità come quella qui descritta? Onestamente, non saprei. Però, in fin dei conti, non conta veramente: è un romanzo scaturito dalla fantasia dell'autrice; non è importante che sia tutto perfettamente realistico, conta quanto sia piacevole leggerlo e quanto di sé lascia al lettore.
Da ultimo, ma non per importanza: l'ambientazione. Adoro i paesi scandinavi e nonostante le descrizioni non siano molto dettagliate (per fortuna, altrimenti sarebbe una noia mortale, temo!), mi sono sentita trasportata in quei luoghi magnifici; forse la mia fantasia era già pronta a salpare per quella meta, o forse l'autrice, in maniera sottile, riesce a catapultare il lettore in questi luoghi meravigliosi.
Consiglio la lettura a chi ama emozionarsi e a chi crede che nella vita "non tutto il male venga per nuocere".