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Prima di sparire di Mauro Covacich
Questa storia viene considerata così viva da farne un libro straziante sul desiderio e sull’abbandono. Lo scrittore riesce a trasformare un fatto assolutamente privato in una vicenda di tutti, è il caso in cui la scrittura scorre come il sangue e invade dalle pagine alla vita. Covacich confessa di aver raccontato 18 mesi della sua vita precedenti la stesura del romanzo dove il ricordo è la sua versione del ricordo e dove la vita di tanti si è trasformata nella scrittura di uno solo.
La trama è come una treccia a tre incastri: LUI che abbandona la moglie per un’altra donna, una moglie che tradisce il marito e seguiamo gli incontri clandestini di questi due amanti e un atleta, il marito tradito, diventato per puro caso un performer, artista di successo. Mauro, Anna, la moglie abbandonata, Susanna, l’amante, una triade di persone, personaggi ruotanti su se stessi alla ricerca l’uno dell’altra in un continuo e contrastante tumulto di sentimenti laceranti, forti. Uno scrittore di successo che tra conferenze, presentazione di libri, reading consuma un amore non completamente spento per un altro non pienamente convinto. Si strugge d’amore e per amore e se non fosse per la scrittura dirompente, iperrealistica ed incisiva, potrebbe la trama rassomigliare ad un romanzo sentimental-rosa.
Impressiona in positivo non tanto la storia di per sé non particolarmente avvincente, quanto la tecnica narrativa: l’io narrante interno/esterno, il lessico attualizzato di inglesismi, la minuzia descrittiva dei particolari fisici, ambientali. Es: studio televisivo; i riflettori neutri, senza gelatina, le parti metalliche delle telecamere, i cavi pendenti, la lucida convessità degli obiettivi, la compostezza minerale degli assistenti di studio… Covacich scandaglia persone, sentimenti, ambienti al microscopio, individua i frammenti cellulari dell’animo umano e al pari di un chirurgo viviseziona e segmenta ogni percezione sensoriale. In questo senso smonta il congegno complesso del cervello scindendo pensieri e riflessioni e pulsioni emotive. La centralità della storia sta non nelle azioni, ma negli stati emozionali del protagonista che mette a nudo senza filtri le sue debolezze e le sue sofferenze. E’ senz’altro un romanzo di qualità in cui la scrittura trascina sempre più lontano lo scrittore al di là delle sue intenzioni, la letteratura si sottomette alla vita.