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I cento passi
 
I cento passi 2014-02-19 15:30:12 marlon
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Stile 
 
4.0
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5.0
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4.0
marlon Opinione inserita da marlon    19 Febbraio, 2014
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LE STELLE

Cinisi (PA) 1963
Giuseppe Impastato è un ragazzino sveglio e sensibile. Cresce in una famiglia appartenente alla mafia. Suo padre è mafioso, lo zio è il vecchio boss incontrastato della zona, Cesare Manzella. Giuseppe ha 15 anni quando lo zio Cesare viene spodestato da un giovane emergente di Cosa Nostra . Questo giovane rampante altri non è che il famigerato Gaetano Badalamenti , futuro boss e vecchio amico della famiglia Impastato … Lo zio Cesare abdicherà dal trono saltando per aria in un’automobile imbottita di tritolo . Giuseppe capisce subito che la realtà che lo circonda non solo è sbagliata, ma anche una forma di schiavitù. Schiavi della PAURA. La paura che diventa complicità . L’autobomba diventa uno schiaffo che lo sveglia e soprattutto lo fa PENSARE …
L’incontro con il pittore e comunista del paese, Stefano Venuti, cambierà per sempre la vita di Giuseppe . I due entrano in sintonia, un’intesa come tra padre e figlio. Il pittore farà capire al giovane che un altro mondo è possibile. Che le ingiustizie vanno combattute, col dialogo, senza PAURA. La gente deve essere informata, incoraggiata e aiutata. Giuseppe Impastato incomincia ad interessarsi alla politica. Lo scontro con il padre è inevitabile, viene subito cacciato di casa e ripudiato. Con discrezione la madre ed il fratello mantengono i contatti con questo ragazzo dall’incredibile tenacia.
Negli anni Giuseppe sarà coinvolto in prima persona nelle lotte politiche e nelle manifestazioni. Affiancherà i contadini, espropriati delle loro terre, durante le proteste contro la costruzione dell’aeroporto di Palermo. Il suo impegno politico, i suoi ideali, la sua voglia di cambiare coinvolgerà molti giovani della sua età. Fonderà un giornalino politico e una radio, RADIO AUT . Il canale radio darà voce alla “ disobbedienza”, agli ideali, ai sogni, alle idee. Ma anche alla denuncia ed alla satira ….
Giuseppe Impastato verrà ucciso nel 1978 all’età di 30 anni .
Un ragazzo ed un gruppo di amici che hanno avuto il coraggio di alzare la testa. Marco Tullio Giordana ci racconta la vera storia di un eroe , la dimostrazione che anche nel deserto più secco possono crescere i fiori più belli. Non voglio pensare al ’68 come ad una illusione . Mi infastidisce pensare alla generazione dell’epoca illusa di poter cambiare il mondo. Mi piace pensare che la nostra triste storia sia costellata di tanti esempi da seguire . Come le stelle più brillanti nel cielo più nero. Scusate il paragone troppo poetico, ma efficace se si pensa all’immensità del nero ed al numero di stelle … Si tratta di guardare il bicchiere. Mezzo pieno o mezzo vuoto ? Tanto buio ? Tante stelle !!! E allora ben vengano queste persone SPECIALI come GIUSEPPE IMPASTATO. Questi eroi che ci ricordano di non avere paura, che non bisogna mai smettere di sognare, di credere, di vivere. Ovunque. Sicilia, Kiev, o Timbuctù …. E’ per tutti.

Da leggere. Non ho dubbi.

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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SARY
19 Febbraio, 2014
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Bravo Marlon. Mi era piaciuto il film ed ancora di più la canzone dei Modena City Ramblers a lui dedicata. Il libro mi manca.
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marlon
19 Febbraio, 2014
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Grazie !! Libro breve ma intenso. 170 pagine di storia ....
Grande esempio di coraggio, non c'è dubbio, ma il tessuto sociale in cui si muove oggi la mafia è cambiato rispetto a quegli anni. Non è più una questione di «schiavitù», e sfondo una porta aperta ricordando che la criminalità organizzata è ormai inserita ovunque grazie alla connivenza con le alte sfere del potere. In ogni caso il paragone con Kiev e Timbuctù mi sembra abbastanza fuori luogo.
In risposta ad un precedente commento
marlon
19 Febbraio, 2014
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Purtroppo la storia si svolge tra il 1963 ed il 1978 ( le parti salienti) quindi la mia recensione copre quel periodo. Sono sicuro che oggi siamo nel 2014 e la mafia ha cambiato pelle. Non ho dubbi. La schiavitù è intesa come paura. E viceversa. E la paura è ancora questione attuale .... In tutto il mondo. Anche il coraggio non ha bandiera. Ed ecco Kiev , Timbuctù, Polo Nord, Isole FAE OER, e dove preferisci. I luoghi non li ho paragonati ma volevo intendere tutto il mondo ......quindi più che fuori luogo diciamo IN OGNI LUOGO.
Anche io lo ho letto e anche io , come te, non ho dubbi.
:-)
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Cristina72
20 Febbraio, 2014
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Pensavo ti riferissi agli ultimi fatti di Kiev. In ogni caso temo che ormai il coraggio non basti più.
gracy
21 Febbraio, 2014
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Come dimenticare Peppino? Non si può!
http://www.youtube.com/watch?v=L3Ld4uFVADc
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