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Lei, lui, lei
Premetto che la vicenda narrata di per sé non è originale, perché di matrimoni in cui il marito, invaghitosi di un’altra donna, tradisce la moglie e questa, venutane a conoscenza, non lo lascia, ce ne sono parecchi. L’autore, che vive nella Svizzera italiana, in calce al libro asserisce che quanto narrato risponde a verità e che la strana tresca gli è stata raccontata da una dei protagonisti, per l’appunto l’amante, e di ciò non ho motivi di dubitare, perché casi simili sono non poco frequenti.
Il romanzo, tuttavia, presenta una sua valenza per come Duilio Parietti l’ha impostato. Dico subito che non sono presenti ironia o satira, né si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un libro di Piero Chiara. Anzi, l’autore ha preso tutto molto seriamente e ha preferito, nel narrare la vicenda, effettuare un’attenta e profonda analisi dei protagonisti, ed è proprio in questo modo di procedere che l’opera risulta valida e interessante, senza peraltro dimenticare lo stile sobrio ed elegante, quasi da carta patinata.
In breve, in una città del Canton Ticino, prossima alle elezioni del nuovo sindaco, uno dei candidati, Aldo Benotti, un industriale titolare di una impresa bene avviata, coniugato con due figli, insoddisfatto del solito menage, ogni tanto si concede una scappatella con una prostituta. Tuttavia, una giornata, in un bar tipico, ha l’occasione di conoscere una bella signora, divorziata, e scoppia il classico colpo di fulmine, al punto che diventa la sua amante fissa. Per quanto sia prudente, il fatto diventa di dominio pubblico e la moglie, fatto un esame di coscienza, cerca di entrare in concorrenza con la rivale e ci riuscirà, ravvivando nel marito il fuoco di un amore ormai spento, marito che nel frattempo, nonostante la conoscenza della tresca, è diventato sindaco ed è da tutti conosciuto come il sindaco con due mogli.
Per quanto manchi l’originalità dello spunto, il romanzo si legge invece con notevole piacere, perché Parietti ha l’indubbia capacità di calarsi nei panni dei suoi personaggi, che, per quanto patinati, hanno caratteristiche proprie che li rendono estremamente interessanti e passare dalla psicologia maschile, del galletto quasi inebetito, a quella femminile di due donne in lotta per lo stesso uomo non deve essere stato facile. Sentimenti contrastanti come amore e odio, come sconfitta e desiderio di rivincita sono esposti molto bene e senza alcuna forzatura, così che più che alla vicenda ci si appassiona agli sconvolgimenti provati dai protagonisti, fra i quali, diciamolo francamente, l’uomo non ci fa una gran bella figura, più che cacciatore, preda, fine di una tenzone, mai violenta peraltro, sottile, giocata soprattutto sulla notevole capacità della moglie di rimettersi in gioco.
Dopo aver letto le prime pagine ero un po’ scettico, in quanto paventavo già i soliti stereotipi di un triangolo, e invece ho dovuto ricredermi con sommo piacere, perché l’autore, a differenza del protagonista, denota una maturità e un acume non frequenti, così che da una storia abbastanza comune ha ritratto un lavoro che non solo non annoia il lettore, ma lo appassiona e lo avvince fino al termine.
Da leggere, quindi, perché non pone un impegno particolare e risulta invece assai gradevole.