Dettagli Recensione
quadri possibilistici
Quando un libro arriva a farsi spazio e vivida breccia in ogni tuo interstizio ti chiedi come mai il destino è stato cosi scorretto ma paziente nel fartelo incontrare solamente ora.
Una pazienza saggia, tardiva ma probabilmente consona.
Il titolo “Le città invisibili” mi ha sempre affascinato,perché in lui é già intrinseco l'antitesi di queste due parole,prese nude e crude nella loro oggettività più semantica.
E' buffo associare qualcosa di immateriale,inafferrabile alla parola“città” il cui significato é un agglomerato di materia che si manifesta su se stessa in un divenire,in un ruolo che ci circonda racchiudendoci tutt'ora.
Anche la mia fascinazione si é altrettanto materializzata in ogni singolo racconto che costituisce questo gioiello criptico ma immediato,ammaliante e leggero come la struttura del dormiveglia
Un opera nata da appunti meticolosi e poi strutturata in maniera brillante,geniale, manifestandosi in un'ampiezza corposa e sfuggente,lasciando perennemente un ritmo interlocutorio e pregno di voluttà immaginativa.
Le chiavi di letture sono molteplici e nascondono altre serrature che spero un giorno di poter aprire;man mano si sono fatti strada,in me,perimetri sconfinati,inesistenti che possono racchiudere e trasmutare le nostre paure,i nostri sogni,i nostri desideri destabilizzandoci ma dandoci anche la certezza di un concetto ambizioso del desiderio di armonia che conquista la maggior parte dei nostri cuori.
Immaginare infinite possibilità racchiude in sé un ottimismo implicito.
Annullare e mettere in discussione l'idea persuasiva di perfezione é una spinta all'umiltà degli infiniti simboli abbarbicati nella nostra mente.
Ho chiuso questi micromondi surrealistici,queste città dai nomi femminili dimenticati da far schioccare in bocca a voce alta e qualcosa in me é cambiato e non ne sono ancora del tutto cosciente
E' come aver visto realmente per una frazione di secondo in uno spazio prolungato la torre di Babele o essere incappati nella devozione della Sfinge a porci le domande fondamentali.
Non c'é un ritorno dalla bellezza sospesa e anelata perché lei ci possiede da sempre e con corteggiamenti anomali ci richiama a sé.
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Commenti
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:-)
@C.U.B : "Giuglio" é il giusto crocevia,il mese più ebbro dell'anno ;P
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