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Di Ilde ce n'è una sola
 
Di Ilde ce n'è una sola 2014-02-08 17:02:42 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    08 Febbraio, 2014
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Attenzione a non scambiare le carte di identità...

Andrea Vitali, il prolifico (in senso letterario) medico di base di Bellano, ridipinge il microcosmo bellanese mettendo questa volta in risalto le disavventure di una coppia, anonimo operaio lui, impiegata più gratificata ma insoddisfatta lei nella stessa ditta ove lavora il marito : il fattaccio avviene quando lei si concede una botta di vita, accetta l’invito di un bellimbusto locale con seguito di pranzo e toccata e fuga in motel. Il diavolo, si sa, fa solo le pentole : avviene un fortuito scambio di carte di identità e da qui nasce una serie di equivoci, che coinvolgono un bambino ignaro in visita all’orrido di Bellano, un postino, un’impiegata del Comune, il segretario dello stesso ed il solerte comandante della locale stazione dei Carabinieri. Morale : il marito, con la smarrita e ritrovata carta di identità della moglie (senza foto, però) sospetta, vaga all’insaputa della stessa da un ufficio all’altro, si rode cercando di ritardare l’ineluttabile scoperta dell’amara verità ( ha in mano infatti la carta di identità della moglie priva di foto : ma è evidente che “ di Ilde, ce n’è una sola “, come recita il titolo del romanzo!) e, infine, per amore del quieto vivere e della pace coniugale, rimette le cose a posto con un abile sotterfugio. La vivace e spensierata Ilde non si accorge di nulla, la vita continua : lui, il marito cornuto e paziente, lei, la disinvolta Ilde, proseguono il loro ménage tra picche e ripicche, nella reciproca sopportazione. Come di consueto, Vitali manovra magistralmente i suoi personaggi, con un linguaggio essenziale, scarno, fatto di battute paesane e di riflessioni argute. Il suo stile, apprezzatissimo dalla critica, è ormai ben collaudato ed è forse unico nel panorama attuale della narrativa italiana. I personaggi e gli ambienti (siamo intorno agli anni ’70) sono messi a fuoco con pochi tocchi essenziali : emerge una vita di paese ancora genuina, che vive e prospera sui piccoli eventi della vita quotidiana, sulle mutazioni del tempo, sulla sottintesa speranza in una vita migliore.

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