Dettagli Recensione
morte dei marmi
Quando leggi Genovesi, in questo caso Morte dei Marmi [Laterza 2012], ti senti come portato in un altra dimensione e, tutto quello che stai facendo, diventa funzionale alla lettura del libro! Quindi, nonostante le mille cose che hai da fare, ed oggi ne avevo molte, riesci a trovare almeno 2 orette, divise in più tempi, dove goderti questo bellissimo libro.
Nel suo raccontarci Forte dei Marmi riesce a denunciare, con una ironia che ti porta più volte a strozzare una risata che sale spontanea, il declino del suo “paese” che, pezzo per pezzo, viene “svenduto” ai nuovi ricchi di lingua russa.
Intorno a questo dramma ruotano le storie che ci racconta Fabio… storie non lontane dalle realtà di ogni paese ma che, mescolate all’inchiostro di una penna capace, riescono a prendere vita nella testa di chi le legge in una maniera così nitida che sembra quasi di esserci in quel vialone lungo mare o a passeggiare, tra pescatori e surfisti, sul pontile simbolo di quel Forte che nasce dalla terra e si spinge, fin quanto può, verso il mare.
Non voglio concludere con la poetica esistenziale del mare d’inverno o dei luoghi di villeggiatura a stagione finita… luoghi magici, è vero, ma a volte morti come le case sfitte d’estate! Mi piace più concludere invitandovi a girare per Forte dei Marmi leggendo questo libro… sono sicuro che, anche in pieno inverno, vi terranno compagnia i suoi aneddoti e, se non siete impegnati in un “orgasmo da shopping”, potrete riscoprire la bellezza del tempo che era.
Buona lettura.