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LA DISTANZA DI UN SOGNO
Hanno attraversato l’oceano carichi del solo peso dei propri sogni.
Come bagaglio una federa sgualcita, qualche dollaro americano, forse una foto.
Sbarcano in migliaia ad Ellis Island, vengono schedati, annotati, palpeggiati e umiliati, mentre dietro di loro svetta altissima la Statua della Libertà. Sono gli immigrati italiani e non, che tra la fine dell’Ottocento e l’inzio del Novecento si riversano in masse pulciose e disordinate a New York.
Tra loro, ci sono due ragazzini, Diamante e Vita.
Il padre di Diamante ha tentato per due volte di emigrare ma entrambe le volte è stato rispedito a casa. Diamante diventa quindi colui che porterà sulle sue spalle il sogno del padre, ben più pesante del suo.
La storia di questi due bambini, cresciuti in una terra sconosciuta e apparentemente arida di promesse che come uno specchio abbaglia e rende ciechi chi è alla ricerca di un domani, è anche la storia del nonno di Melania Mazzucco, Diamante, e della bambina agganciato alla cui mano attraverserà l’Atlantico, Vita.
E’ un romanzo romantico e severo, privo di abbellimenti superflui e carico di immagini molto realistiche.
Il lavoro di ricerca che l’autrice ha compiuto è decisamente notevole. L’intreccio tra il romanzo e la storia reale della sua famiglia è scritto con stile superbo ma la lettura risente comunque dei frequenti cambi di fronte.
Per i giornali di allora e per gli americani stessi, gli immigrati furono sinonimo di delinquenza, sporcizia e degrado. Questo non è contestabile, ma non bisogna dimenticarsi che furono proprio gli immigrati di quel periodo a costruire buona parte della loro patriottica America.
Sonetto di E.Lazarus, inciso sul piedistallo della Statua della Libertà:
“Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa - grida essa con le silenti labbra - Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata”
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Commenti
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uno spaccato storico davvero genuino!
peccato che la Mazzucco da diversi anni non si cimenti più col genere a sfondo storico
Grazie :)
Valentina
Valentina
Valentina
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