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Non c'è luce migliore per sentirsi puliti
Ricordo perfettamente il giorno in cui “conobbi” Baricco.
Gli unici libri che avevo letto erano quelli “scolastici”,quelli che la professoressa di italiano ti “impone”:grandi autori,pietre miliari della letteratura,che ovviamente leggi con imposizione e non te li gusti appieno.
Ero alla ricerca proprio di un “mattone” ,quando intravidi un libro piccolissimo,sottile,quasi insignificante agli occhi di uno studente di liceo: lo presi tra le mani e ricordo ancora che provai una sensazione strana,difficile da spiegare.Come se in quel libro c’erano le risposte alle domande nascoste del mio Io.Il libro in questione era “Novecento”,lo lessi in un lampo.Lo rilessi ancora più velocemente,e ancora oggi,a distanza di quasi 10 anni,capita di riprenderlo tra le mani per concedermi un pomeriggio di relax.
Perdonate la mia digressione,ma era necessaria per far capire fino a che punto Baricco mi sia rimasto sulla pelle,nei polmoni e nel cuore.
Ho letto gran parte dei suoi libri,anche Mr Gwyn,letto e riletto,da cui parte la genesi di “Tre volte all’alba”,che tuttavia,può anche essere considerato un libro a sé.
Può,ma non deve.Non per chi sogna.Infatti,tutto gira intorno ai sogni,quando si parla di Baricco.
Lui vuole farci sognare;altrimenti,perché scrivere un libro,a sé stante,con il titolo di un libro citato in un altro?
E così,da quando ho letto MrGwyn,ho cominciato a sognare cosa potesse aver scritto in quest’altro.
Ho aspettato che i miei sogni si materializzassero.Ho sognato tante cose,ovvio,e solo quando ho pensato di essere arrivato all’orizzonte,e forse anche più in là,ho deciso di leggerlo.
Senza fretta,prendendomi i miei tempi.Meno male che il teatro mi ha insegnato i tempi,così ho potuto assaporare fino in fondo questa “storia” fuori dal comune.
Una storia senza una dimensione temporale,perfettamente in linea con quelle che doveva scrivere MrGwyn.Perfetto anche in queste cose,che altri autori avrebbero ritenute, forse,secondarie.
Due persone al centro di tutto,due persone che si incontrano in momenti diversi delle loro vite,in età diverse,e spiegano comportamenti precedenti.
S’incontrano sempre all’alba: “non c’è luce migliore per sentirsi puliti”.
Alla fine del libro è come se il lettore avesse letto tutta la vita di quelle due persone,anche se in realtà ha letto solo tre momenti.E sapete perché?Perchè le ha sognate!
Mentre leggevo,nella pausa di ogni capitolo,cercavo di immaginare quell’uomo e quella donna,cercavo di immaginare il perché delle loro parole,dei loro gesti,sognavo di sapere chi fossero.
E poco importa se a qualcuno può sembrare banale come libro o addirittura povero di idee,incompiuto,è un libro che fa sognare,fa riflettere sulla propria vita,cos’altro chiedere ad un libro?
Ti fa riflettere sulla tua situazione,su quanto le decisioni e il caso possono influire sul tuo futuro,di quanto sia importante restare lucido.
Le pazzie?A volte sono utili,altre meno,si sa,ma “cambiare tavolo da gioco non sempre conviene”.
E’ stato un bel viaggio,come ad ogni libro di Baricco,che ringrazio per questo.
Senza di lui forse la mia adolescenza sarebbe stata diversa:non so se in peggio o in meglio.
Io sono contento così,con quel sapore che mi accompagna ancora e si riempie di profumi nuovi ogni volta che leggo un suo libro.
Senza pensarci mi rendo conto che ha ragione anche su questo:
“Poi disse che bisogna stare attenti quando si è giovani perché la luce in cui si abita da giovani sarà la luce in cui si vivrà per sempre,e questo per una ragione che lui non aveva mai capito.Ma sapeva che era così”.
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Commenti
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non riesco ad instaurare un buon rapporto con Baricco, ma una recensione con la tua è esaustiva ed interessante
Se fossi Baricco sarei fiero di me, leggendoti .
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