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Il padre e lo straniero
 
Il padre e lo straniero 2014-01-29 11:24:20 MatteoADP10
Voto medio 
 
1.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
1.0
MatteoADP10 Opinione inserita da MatteoADP10    29 Gennaio, 2014
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Romanzo ... paternale

Cataldo è noto al grande pubblico per la fortunata serie de "Romanzo Criminale", che ha saputo raccontare, tramite gli occhi di uno scrittore attento, la storia di una delle famigerate bande criminali italiane degli anni addietro. Uno dei suoi (tanti) lavori è questo romanzo che lessi per un compito scolastico e che riuscii ad interpretare talmente bene che la mia prof rimase impallidita(era una vera bastarda, ragazzi, non si aspettava questo exploit). Senza divagare, ecco la trama in due parole:

Diego e Walid sono uomini, sono sposati, ma appartengono a due culture diverse. Hanno però un'altra cosa che li lega: entrambi i loro figli sono affetti da una disabilità spiacevole. I due approcci alla figura genitoriale dei due sono però completamente opposti: Diego è frustrato, incamerato in una vita che non voleva; Walid, da buon orientale, apprezza ciò che di buono la vita gli dà e cerca di trovare un senso positivo ad ogni cosa. L'amicizia che nascerà fra i due sarà forte e intensa, tanto da indurre Diego ad una vera metamorfosi.

Il libro è stato, per me, anzitutto un lavoro scolastico, dunque ero partito con un pregiudizio stupido. Negli anni precedenti avevo letto De Carlo e mi si erano addormentati gli arti dalla noia: De Cataldo è diverso, ma si mantiene fedele al ritornello degli scrittori italiani che narrano in maniera un po' pesante, attaccandosi troppo al personaggio principale e non riuscendo ad avere una visione di insieme totale, caratteristica invece degli scrittori statunitensi. Il padre è lo straniero è un libro problematico, affetto da temi multipli che scattano dalle differenze etniche fino ad arrivare alle disabilità dei bambini. Ovviamente non può essere considerato un libro leggero. Non è stato concepito come tale.

Penso che lo stile sia abbastanza discreto, ma non mi ha lasciato molto a livello di insegnamento. Credo che ci troviamo di fronte ad un romanzo dal contenuto importante, ma dalla piacevolezza ridotta(anche se è abbastanza gradevole la fine, seppur troppo cinematografica rispetto al resto della vicenda narrata). De Cataldo dà vita ad una buona opera, ma a mio avviso troppo paternalista, che a tratti, per chi nella lettura ha poca pazienza, può portare ad una condizione psicologica estenuante(molti miei compagni di classe lessero le prime venti pagine, poi lo lanciarono contro il muro). Dunque: è un romanzo che può piacere per le sue caratteristiche? Assolutamente sì. Contrariamente, è un romanzo che incontra i consensi della maggior parte dei lettori? A mio avviso no, è un libro prevalentemente per adulti, dal taglio serio, non certo per dei diciottenni, che seppur già abbastanza maturi per comprenderne appieno i temi, non possono costituire persone in grado di crogiolarsi nei temi, seppur possano rifletterci su.

Lo consiglio a chi vuole leggere una storia seria, un qualcosa dal contenuto morale elevato. Dimenticatelo se volete rilassarvi.

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Commenti

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Non so a quali scrittori tu ti riferisca, ma in genere quelli italiani non sono affatto pesanti e non hanno nulla da invidiare agli statunitensi.
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02 Febbraio, 2014
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Non ricordo uno scrittore italiano che non sappia tediare. L'Italia era il paese della cultura, oggi pubblichiamo la D'Urso.
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