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La voce della natura
Qui nevica sempre. Accomodatevi accanto a noi, agli uomini freddi della montagna. Il vostro posto è lì accanto al nostro focolare ad ascoltare rapiti il racconto della nostra storia, dei nostri antenati, delle tragedie e gioie passate, che tramandiamo oralmente di padre in figlio, di generazione in generazione.
Sedete accanto a noi quando chiameremo gli spiriti di coloro che ci hanno lasciato.
Oppure preferite stare in silenzio, come noi uomini delle vette sappiamo fare benissimo? E' un silenzio particolare, non vuoto, d'attesa, come a volte capita tra un discorso e l'altro. Il silenzio ci avvicina a quella natura che ci circonda, ci riempe, ci consente di farne parte lievemente, di ascoltare gli elementi, di decifrare le indicazioni della natura, che spesso fornisce avvertimenti appena percepibili ai nostri sensi.
“la natura scrive i suoi libri... ...Scrive in lingua difficile, però basta guardare per impararla”
Sentite le parole del vento, il ruggito delle valanghe, il ticchettio lieve della neve che si scioglie sui tetti!
La natura va osservata, ascoltata, assecondata, guai a sottovalutarla e non rispettarla...le conseguenze saranno terribili. Noi impariamo, a differenza dell'uomo delle pianure, dagli accadimenti passati. Se la natura pretende degli spazi, noi glieli diamo. Non cerchiamo di metterle una camicia di forza per trattenerla, imbrigliarla. Preferiamo ritirarci, noi.
Non bramiamo una vita comoda, facile, come in città. Utilizziamo strumenti semplici, che ci fanno venire i calli alle mani, che ci fanno scendere un rivolo di sudore dalle tempie. Ma che soddisfazione quando riusciamo a cogliere i tanto attesi frutti, strappati alla furia degli elementi!
“quella gente viveva come la neve: lieve e silenziosa, senza aggrapparsi alle cose terrene, ma scivolando via da esse come la neve dai mughi nel tempo del disgelo”
La nostra vita è semplice, stiamo in comunità, affrontiamo e superiamo insieme le difficoltà, le calamità che ci aspettano. Ci aiutiamo l'un l'altro e accorriamo in aiuto dei più bisognosi. Questo ci fa andare avanti...questa è la nostra forza....questa è la nostra benedizione.
Non distruggiamo la natura, perchè dipendiamo da essa. Siamo come un ago di pino, di un enorme albero. Sarebbe sciocco tagliarne le estese radici, per far spazio, nel nome del progresso e della brama di denaro. Dell'agiatezza. L'uomo moderno non capisce, non si cura di queste cose, non ha tempo per farlo...ha sempre troppa fretta.
“Gli uomini delle pianure e delle città e delle terre lontane, coi loro animali di ferro e altre strane macchine fumanti, avrebbero forato la volta del cielo sgonfiandola, privandola del suo grande respiro fino a ridurla a un sacco vuoto.”
“...poi a dire che avrebbero migliorato la vita di quella gente. Così dicendo avrebbero fermato il corso dei ruscelli per rubare il bene più prezioso del mondo: l'acqua. ...Erano un pericolo più potente delle valanghe perché andavano piano, rosicchiavano un po' alla volta come i tarli, ma alla fine sulla pelle della terra, sarebbero rimasti solo i lividi dei loro morsi”
Oppure volete scaldarvi, ascoltando qualche storia d'amore della nostra gente? Quello speciale però, che accomuna due anime, che resta saldo anche nell'ora della morte.
“Ogni tanto qualche fiocco cadeva al posto giusto fondendosi con chi lo aspettava”
“Il giovane pensò che l'amore è come un blocco di neve, puro e candido ma fragile, che può venire meno e cadere. Qualcosa nella caduta lo potrebbe separare, ma se è forte si riunirà di lì a poco.”
Se infine avrai voglia di sporcarti le mani di miele, alla nostra festa, vorrà dire che vorrai rimanere, seguire il nostro percorso, affidarti agli uomini freddi e noi viceversa affideremo il nostro destino a te...
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Commenti
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Pensavo proprio l'altro giorno ( guarda caso) che era meglio se facevo il pastore forse. In Sardegna. Mare, colline e capre.
Peccato per Corona, stavo gia' mettendolo in ld ma poi ho visto l'autore, a me come scrive Corona proprio. Bon so, mi dà ai nervi.
Peccato peccato peccato.
@ Cub: anche a me non è piaciuto tutto quello che ha scritto Corona (ho letto però pochi dei suoi libri), ma questo mi ha colpito positivamente. Forse perchè parla delle montagne, forse perchè parla di natura. E' a metà strada tra un racconto d'altri tempi e una fiaba. Magari te lo puoi noleggiare nella biblioteca più vicina, leggere qualche pagina e se anche questo non ti piace, abbandonare questo tipo di lettura.
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