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Il peggior campo di lavoro
A Mauthausen venivano internati i detenuti contro i quali erano state mosse gravi accuse o che avevano subito gravi condanne penali.
Erano i cosiddetti detenuti impossibili da rieducare e l’unico modo per farli cambiare era rinchiuderli in questo luogo infernale.
Non sempre però chi veniva preso e portato in questi luoghi di morte e dolore aveva veramente fatto qualcosa di malvagio.
L’autore ha deciso di trarre un breve racconto parzialmente realistico nel quale ha inserito la storia di Marco Grimaldi.
Quest’ultimo è un giovane ragazzo che ha perso il nonno in questo campo di concentramento. Durante una visita guidata per errore viene rinchiuso dentro una baracca.
In questo luogo di morte e sofferenza ritornerà indietro nel tempo, fino agli anni in cui il suo amato e sconosciuto nonno era in quel luogo.
Attraverso questo viaggio nel tempo avrà la possibilità di conoscerlo e capire veramente il suo carattere.
Lotterà a fianco del nonno, lavorerà con lui e capirà tutto quello che ha vissuto.
Il tempo per Marco però è limitato, ma porterà con sé il vivo ricordo dell’amato avo e non solo.
Una storia veloce su un periodo storico molto doloroso per tutta l’umanità.
Lo stile è molto semplice e scorrevole. Qualche piccolo errore di ortografia si sarebbe potuto evitare, ma nel complesso è un libro discreto e senza troppe pretese.
Cosa aggiungo?
Non aspettatevi un romanzo ricco di fatti storici ben spiegati perché questo non è un saggio, ma se volete un piccolo libro per passare un’oretta questo fa per voi.
Buona lettura!
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Commenti
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@Marcy: capisco le tue remore, ma è giusto e importante documentarsi e sapere! Si impara anche tanto sulla natura umana.
Hai ragione è un modo per capire anche l'umanità!
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