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IL BENE O IL MALE, UNA SCELTA A VOLTE DIFFICILE
Giorgio ha 22 anni, bravo studente della piccola borghesia barese a cui manca un solo esame per laurearsi in giurisprudenza. Una vita tranquilla forse un po’ monotona, fino a quando incontra Francesco, un suo coetaneo iscritto alla facoltà di filosofia, che frequenta ambienti pericolosi, case da gioco e tipi poco raccomandabili. Tuttavia Francesco, baro nei tavoli di carte, agli occhi di Giorgio appare affascinante e costituisce un’ attraente alternativa al suo mondo ormai divenuto noioso. Ed ecco come un incontro, un’amicizia possano cambiare tutta la vita conducendo verso la strada del male, della perdizione.
Si snoda in parallelo la vicenda del tenente dei carabinieri Giorgio Chiti che si occupa di vari casi di violenza sessuale nei confronti di giovani donne.
Le due storie finiranno con l’avere un punto di incontro e per il protagonista ci sarà un’ulteriore momento di svolta, altre scelte da effettuare, altre strade da percorrere, il bene o il male, la redenzione o la violenza e il crimine.
Sicuramente siamo di fronte ad un romanzo di formazione, nel quale si evidenzia quanto l’adolescenza e la giovinezza siano momenti della vita delicati e determinanti, per la complessità degli stati d’animo e la rilevanza delle scelte. A volte, in età adulta guardando indietro quel passato vissuto così intensamente ci appare come una terra straniera, dove non siamo mai stati; chi eravamo, chi siamo, queste sono le domande alle quali cerchiamo di dare una risposta.
Con uno stile lineare, asciutto e tagliente, Carofiglio dà grande prova delle sue capacità di entrare nell’animo umano, soffermandosi sui conflitti che lo caratterizzano. Con una scrittura semplice che gli ha conferito il Premio Bancarella 2005, avvince il lettore conducendolo fino alle ultime pagine con una tensione sempre crescente.