Dettagli Recensione
Tre volte all'alba di Alessandro Baricco
Interessante libro suddiviso in tre racconti diversi, dove i due protagonisti si incontrano e interagiscono. Solo in uno dei tre (il primo) hanno quasi la stessa età. Negli altri due racconti uno dei due è molto giovane ( 13 o 16 annI) e l'altro abbastanza vecchio ed il vecchio cerca di salvare il più giovane da un destino sfortunato.
Elementi comuni, che si trovano in tutti e tre i racconti sono un albergo, come luogo di incontro per i due protagonisti e l'alba: l'ora adatta, che sembra poter cambiare le sorti di ogni vita. L'alba, preludio di un nuovo giorno, può essere la promessa per l'inizio di una nuova vita. Rivediamo l'alba quando qualcuno ci ama gratuitamente, salvandoci.
I personaggi di questo libro sembrano personaggi onirici e mi ha affascinata la familiarità che sembra esserci tra loro, dopo pochi minuti di dialogo. I due protagonisti, sconosciuti fino a quel momento, dopo poche battute sembrano essere così uniti, da rivelare all'altro il proprio vissuto, senza filtri.
La scrittura è fluida, sintetica e molto chiara.
L'autore con questo libro mi ha affascinata: sicuramente voglio approfondire la sua conoscenza.
Alcune frasi che mi sono piaciute più di altre:
Dal primo racconTo:
"Non era più tanto giovane, ma questo le donava, come succede talvolta alle donne che non hanno mai avuto dubbi sulla propria bellezza";
"Ma la donna disse che gran parte della gente sogna di ricominciare da capo...in realtà quasi nessuno, poi, ricomincia da capo davvero, ma non si ha idea di quanto tempo la gente passi a fantasticare di farlo...";
"Disse che per il solo fatto di pensare a tutto questo le si scioglieva qualcosa dentro e le prendeva una serenità, come se davvero avesse risolto qualcosa";
"... cambiare carte è impossibile, non resta che cambiare il tavolo da gioco";
"Poi chiese alla donna se lei ce l'aveva una casa.
Quattro muri e un letto? Certo.
Non in quel senso. Una casa veramente. Nelle sua testa.
Non sono mica sicura di capire.
Qualcosa che lei sta costruendo, il suo compito.
Ah, quello.
Sì, quello."
Nel secondo racconto, parlando dell'alba, il vecchio dice alla ragazzina:
"Non è questione di ore, è una questione di luce.
Che cavolo dice?
E' l'ora giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello.
La luce?
Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo.";
Nel terzo racconto, sempre a proposito dell'alba:
"E in effetti dallkorizzonte si era alzata una luce cristallina a riaccendere le cose e a rimettere in movimento il tempo.";
"Stava pensando alla misteriosa permanenza dell'amore, nella corrente mai ferma della vita".