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tre metri sotto terra
Io e te [EINAUDI 2010] è un po’ come quelle pillole che usano gli astronauti nello spazio per mangiare. Portano via poco spazio e tempo, non riempiono la pancia ma sono piene di sostanza che non si sente ma che è necessaria al metabolismo.
Il libro si “apre” una volta finito di leggerlo. Non so come spiegarlo ma avete in mente quei piccoli cubi con cui si giocava da bambini che avevano un bottone su di un lato e, una volta schiacciato, si aprivano mostrando dentro un mare di colori? Non mi dite che me lo sono sognato…. comunque lo vedo così questo libro! Infatti, a mio avviso, tutte le realtà toccate da Ammaniti, alla fine, sembrano avere una “funzione” che è aldilà del loro “posto” nel romanzo:
la mimetizzazione sociale, il perbenismo, la cantina buia, l’abbandono, la droga, i guardiani, il conformismo, il pregiudizio… potrebbero essere capitoli di un trattato di neuropsichiatria infantile ma qui, nella potenza della realtà, vengono dipanati nella loro forma più chiara e disinvolta attraverso una storia che lascia il segno e anche se, in alcuni passaggi la voglia di prenderlo, chiuderlo e dimenticarlo c’è vince la convinzione di trovare un finaleche, anche se non è a sorpresa, apre, e non chiude, il libro.
Qui ci vorrebbe una digressione proprio sulla funzione sociale di questo[i] libri… ma non è il momento!
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Commenti
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Bravo Alessandro!
Valentina
Grazie per lo stimolo!
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