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SOLE,VENTO,VINO E TRALLALLA'(cit)
Quando ho letto la trama del nuovo romanzo di Luca Bianchini ne sono stata fortemente attratta, ha avuto su di me l'effetto di una calamita, essendo una pugliese doc ero curiosa di vedere la mia terra dalla prospettiva dell'autore, quindi non nego che ho caricato il romanzo "io che amo solo te"di forti aspettative e per questo rimanendone forse un po delusa.
Il romanzo è diviso in tre parti: prima il matrimonio, il matrimonio e dopo il matrimonio, le voci narranti sono molteplici infatti ciascuno dei membri della famiglia degli sposi racconta un pezzo di storia per formare il puzzle final, la storia è ricca di colpi di scena, ci sono frasi in dialetto, il ritmo è scorrevole, ma anche pregno di stereotipi due su tutti : il matrimonio e l'omosessualità.
Il matrimonio infatti non è considerato come l'unione di due anime, ma è visto più come evento sociale che serve per mostrare ai cittadini la ricchezza della famiglia e anche l'omosessualità viene considerata nel romanzo come qualcosa di clamoroso che fa mormorare anche i muti, ebbene credo che dichiararsi gay non faccia più scandalo o almeno non più di quanto ne possa fare in un paese settentrionale.
Bella l'immagine di don Mimì che segretamente ammira il figlio Orlando perchè riesce ad esprimere quello che prova, il suo orientamento sessuale a differenza del giovane Mimì che non riuscì a sposare la sua donna amata: Ninella.
Don Mimì è un padre che si interroga sul suo ruolo chiedendosi se sia riuscito ad insegnare ai suoi figli i giusti valori : lealtà, amor proprio e verso la propria famiglia e coraggio.
"A suo figlio aveva insegnato i piccoli calcoli piuttosto che i grandi sogni, e ora anche lui correva il rischio di vivere un'esistenza non diversa dalla sua sempre e solo POTENZIALMENTE felice".