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Stai per cominciare a leggere IL NUOVO ROMANZO..
Un romanzo che non scade mai, è sempre Il nuovo romanzo per eccellenza, un libro pubblicato nel fine degli anni 70 del novecento ma che ancora oggi mantiene tutto il sapore della letteratura innovativa.
Se una notte d’inverno un viaggiatore è uno stupefacente esempio stilistico, sia per magnati della letteratura che lettori alle prime armi.
L’originalità del suo stile, accompagnato da una trama brillante ed avvincente, hanno inevitabilmente proclamato la sua immortalità.
Libro da leggere e rileggere, per imparare a sentirci in quanto lettori parte attiva, fondamentale, in connessione con la scrittura.
Ci racconta l’avventura di un lettore medio, definito dall'autore con il pronome personale “Tu”, il quale, alle prese con la lettura dell’ultimo romanzo di Calvino, si ritrova per un apparente problema di stampa, interrotto al primo sedicesimo d’impaginazione.
Il lettore parte alla ricerca del continuo della sua lettura, e si imbatte sempre in altri testi, di cui però, per un motivo o per un altro riesce sempre a leggere solo gli incipit.
La sua ricerca è affiancata da un’altra coprotagonista che a differenza di lui, è dotata di un nome: Ludmilla.
Ecco che così noi lettori ci ritroviamo con dieci incipit di storie di diversi generi, intermediati da altri dodici capitoli che ci narrano le avventure dei nostri protagonisti.
E’ un intreccio razionale-fiabesco, che ci presenta dei prototipi narrativi, e dei prototipi di vita dei lettori medi, insomma, dei prototipi di vita testuale e meta testuale.
La narrazione va costruendosi, per selezione e compromessi, tra l’attrazione del lettore e l’interesse dell’autore a soddisfare i suoi virtuosismi letterari. Un vero e proprio laboratorio di scrittura a cielo aperto.
Con entusiasmo e spirito d’avventura, saltella tra vocaboli e storie, carpendone solo il meglio, cercando così di mostrarci il suo ambizioso obbiettivo poetico: raggiungere la leggerezza.
Leggerezza, raggiunta attraverso la cancellazione del superfluo per giunge esclusivamente all'essenza delle cose, alla squisitezza dei termini, donati al lettore nella maniera più colloquiale possibile.
Mi viene in mente un esempio pittorico coevo del romanzo, o meglio l’arte della cancellatura di Emilio Isgrò, come l’artista con i segni neri evidenzia ancor più ciò che rimane, così Calvino, lasciando in sospeso i romanzi, ancor più nel romanzo apocalittico finale, non fa altro che evidenziare ciò che rimane: L’incipit più saliente delle cose.
Una volta che sei riuscito a prescindere da qualcosa che credevi essenziale, t’accorgi che puoi far a meno anche di qualcos'altro, poi ancora di molte cose. Eccomi dunque a percorrere questa superficie vuota che è il mondo.
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è uno dei miei romanzi preferiti,
spero, anche se a modo mio,
di avergli reso giustizia.
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