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Per chi non ama navigare in superficie
Cos'è che ci tocca profondamente quando entriamo in sintonia con qualcuno?
Cos'è che ci fa paura di un rapporto? E quanto siamo condizionati dalle nostre storie personali nelle scelte che compiamo?
Ma soprattutto, quanto siamo disposti a cambiare per non perdere ciò che sentiamo importante per noi?
Gian Mario Villalta racconta una storia semplice, quella di un uomo che si affanna per portare la sua compagna, in procinto di partorire, in ospedale. Questo viaggio, ostacolato ovunque dal traffico della vigilia di Natale, è il pretesto per raccontare le storie dei due protagonisti, Giò e Marilina e di tanti altri personaggi. Scopriamo subito che il bimbo in arrivo non è figlio di Giò, ma scopriremo più avanti quale sia la sua "profondamente desiderata" origine.
Ciò che colpisce, oltre alla scrittura fluente ed essenziale dell'autore, è la scoperta di quanto possano essere interessanti, discutibili ed affascinanti le vite delle persone che si incrociano nel corso della nostra esistenza. I primi anni di vita, gli esempi dei genitori, le scelte professionali, le paure di aprirsi agli altri, i traumi, finiscono per costituire delle fondamenta sulle quali si costruisce una persona.
E' straordinario assistere alla grande apertura mentale di Marilina che, a costo di difendere un suo sogno, combatte senza tregua, anche quando rimane sola. Ed altrettanto interessante è trovarsi di fronte alla rigidità di Giò, alle sue difficoltà di liberarsi dagli schemi che per 40 anni hanno costituito una sorta di prigione.
In questo libro i personaggi prendono vita, e siamo istintivamente portati a pensare a quante siano le similitudini con tante persone che conosciamo e che popolano la nostra vita.
L'approfondimento psicologico la fa da padrone, ma anche i temi etici vengono trattati con profondo rispetto e grande accuratezza, senza cadere tranello di voler trasmettere come vera la propria idea agli altri.
In questo libro non troverete facili sentimentalismi, ma Giò e Marilina entreranno prepotentemente a far parte della vostra vita.
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Commenti
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In merito al "cambiare per amore" sono totalmente d'accordo con te, non credo nel "la cambierò", ma credo anche (come potrai leggere in questo splendido romanzo) che un amore vero possa spingerti ad aprire gli occhi sui tuoi limiti ed a decidere di intraprendere nuovi percorsi.
Alla prossima, felicissimo della nostra amicizia letteraria!
Marco
:D
Pia
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Lo metto sicuramente in lista...interessanti le tue domande.
Ti dico la mia...Io penso che nell'altro ci colpiscono le affinità, soprattutto se durano nel tempo; in certi casi anche le differenze se riescono a creare ricchezza per entrambi col giusto rispetto e non danno il via a scontri e offese. Non credo che si sia disposti a cambiare, questo non lo penso...ma ci si trova cambiati quando è passato del tempo e insieme desideriamo il meglio l'uno per l'altro...si, nell'amore vero si ottengono dei cambiamenti...Ma mai partire pensando...lo/la cambierò...è solo un'utopia...
Grazie Marco, sei una persona di grande sensibilità...è un piacere leggerti.
Pia