Dettagli Recensione
la solitudine dei numeri primi
...non avrei voluto asteriscare il quadrato della lettura consigliata,perche'non avrei saputo,appunto, se consigliarlo o meno...il libro,come ha scritto qualcuno precedentemente,si lascia gustare all'inizio,per poi via via che scorrono le pagine,rendere faticosa la lettura...faticosa perche',ed e'mio giudizio,i personaggi pur drammaticamente rappresentati,sopravvivono perennemente in questa loro drammaticita' che non da mai l'impressione di potersi mutare in una luce diversa...l'atrocita'del loro stesso sentirsi come quei numeri primi che mai si congiungono,soli e condannati a quella solitudine,ma non meno o di piu'di tanti altri,si badi bene,e il dubbio che la loro sofferenza possa magnificarsi nell'assoluto,li rende...antipatici...il contorno nel quale essi si muovono scatena una parimenti incredibile sofferenza,quasi maggiore, in chi si confronta con alice e mattia,tanto da trasformare tutta la narrazione,in un unico,gigantesco,grumo di sofferenza che avvolge tutti..il finale poi,seppur anche'esso "diverso",rende il romanzo quasi inutile,perche'benche'se ne dia un tentativo di immagine di redenzione dal dolore,intatto ed inattaccabile,esso rimane nella solitudine che i due decidono di portarsi dietro,come unico ed ineluttabile destino di chi soffre,perennemente,senza sapersi mai affrancare in maniera almeno infinitesimale da quel dolore....