Dettagli Recensione
La sagra della banalità e della scontatezza.
Contiene spoiler. Arrivata in libreria, colpita dalle buone recensioni che giravano ho deciso di comprare questo "libro" se così se si può chiamare.
Ho dovuto persino farmi prestare soldi da due amici per poterlo comprare.
Appena ho aperto quel libro e ho iniziato a leggerlo sono scoppiata a ridere, tralasciando lo stile alquanto superficiale dell'autore, quale mai sedicenne descriverebbe così la sua vita?
Oggi giorno, quale ragazzo chiamerebbe mai la sua squadra di calcio i "Pirati?" o il suo motorino il "Bat-Motorino" o qualcosa del genere. Io non ne conosco nessuno, non so voi.
L'autore ha forse riportato i ricordi della sua infanzia ? Ma se invece si faceva una bella aggiornata ai giorni nostri? Se devi fare una cosa falla bene, no?
Sorvolando questo, i capitoli troppo corti, trama non banale, di più. Dai primi capitoli ho capito subito la trama. "Quella là muore e si mette con l'amichetta" ed alla fine non bisogna essere delle cime per comprenderlo.
Personaggi scialbi, poco approfonditi. Quando leggo mi devo appassionare, legare emotivamente ad almeno un personaggio, almeno uno, e qui questa cosa non è avvenuta, nemmeno con una povera comparsa.
La cosa che mi ha lasciata di più spiazzata di tutti e quando muore la ragazza. L'autore ci spende non più di cinque righe secche, forse sarò io che amo le cose un po' drammatiche, ma mi sembra un po' misero?
Un ragazzo "follemente innamorato" (se questo è vero amore che Dio ci aiuti) della povera Beatrice (mi pare che questo sia il nome della povera sventurata) che poco dopo averlo fatto avvicinare emotivamente a sé, regalando lui speranze e illusioni assai sadiche... muore.
E dopo la cosa che doveva essere di più rilievo nel misero libro che ha scritto, l'autore dedica meno di 5 righe.
5 righe.
Ma stiamo scherzando vero!?
E così il livello degli scrittori italiani al giorno di oggi è sempre più basso e ridicolo.
L'unica cosa che mi viene da pensare è che questo tizio abbia avuto i contatti giusti per pubblicare questa operetta.
Voglio pensare che la casa editrice non l'abbia scelto per il suo "innato talento" ma per le pressioni.
Conosco persone, qua in Italia, che sanno scrivere sul serio (e che scrivono un capitolo lungo almeno 7 pagine di Word) e creano cose che ti lasciano con il fiato sospeso, che ti fanno affezionare a ogni singolo personaggio buono o cattivo.
Un giorno spero di leggere un autore italiano che mi conquisti sul serio.
I cari vecchi scrittori italiani si rivoltano leggendo robaccia come questa.
Con la speranza di non aver fatto troppi errori di sintassi o grammaticali (dovuti per di più da una stanchezza inimmaginabile) vi saluto.
Uno spreco di soldi altrui.
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Il linguaggio non è superficiale, l'autore semplicemente ha cercato di immedesimarsi in un ragazzo di 16 anni e quindi di utilizzare un linguaggio adatto al personaggio. Non credo che che nella vita i ragazzi tra di loro si esprimano con un vocabolario di alto livello come probabilmente ti saresti aspettata.
Un' altra osservazione che volevo fare era il tuo commento sulla lunghezza del capitolo, non credo sia così tanto rilevante da quante pagine sia formati, ma più che altro dal contenuto. La mia supposizione è che D'avenia ha utilizzato questo metodo per rendere la lettura più scorrevole ed incuriosire il lettore a scoprire come prosegue la storia.
La morte di Beatrice non viene descritta profondamente, su questo sono d'accordo, ma vengono descritte in modo molto approfondito le sensazioni, i pensieri, il dolore provato da Leo.
L'amore di un 16 enne non può essere paragonato ad un amore platonico ed infinito, dopotutto è solo un adolescente con poca esperienza, piuttosto timido e probabilmente anche molto spaventato dalla consapevolezza di dover affrontare alcuni problemi.
Non puoi basarti dalla lettura di un solo libro sul livello di uno scrittore, piuttosto famoso e conosciuto come Alessandro D'avenia, ma soprattutto non penso sia di tua competenza criticare la pubblicazione di un libro dicendo quelle cose.
Ma ripeto ognuno ha i propri gusti.
Ad ogni modo spero che i talenti naturali che tu sostieni di conoscere possano fare carriera così da regalarci emozioni nuove e ben scritte.
(ti consiglio di leggere questo libro: "Come un romanzo" di Daniel Pennac)