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La voglia e la passione di aiutare, ma...
Un libro molto particolare, l'autore con delicatezza d'animo soprattutto, coadiuvata da sensibilità, amore assoluto verso la madre, un pizzico di teatralità(il libro è ambientato a Napoli) e tanta passione, ci narra le vicissitudini di una donna(sua mamma) che scopre di essere affetta dal morbo di Alzheimer e tutte le vicissitudini varie che affrontano sia lei che i suoi familiari.
La trama: come dicevo in apertura la storia si sviluppa a Napoli, l'io narrante riceve una telefonata da un suo amico che le dice di aver visto sua mamma alla stazione in stato confusionale. Inizia così il calvario di questa donna e dei suoi familiari, ottimamente descritti i componenti della famiglia della malata, non solo da un punto di vista fisico e comportamentale, ma soprattutto vengono ben delineate le peculiarità e le caratteristiche del linguaggio e del target sociale che rappresentano(c'è il ragazzo 18enne, figlio dell'io narrante che è un giornalista, iper tecnologico e campione sportivo, fidanzato con un'adolescente spagnola ipersensibile; c'è la donna del Nord Italia, moglie del protagonista, molto pratica e determinata; c'è Rinaldo, fratello del protagonista, apparentemente un sognatore, freddo e distaccato e altri personaggi ancora) .
Si spazia in diverse stati d'animo in queste pagine, passando dal tragico al grottesco e quello che mi ha colpito di più in questo romanzo è l'analisi meditata e pensata della malattia, vissuta con l'animo di chi si sente straziato e impotente nei confronti di persone care che vorrebbe aiutare e che invece deve vedere peggiorare gradualmente.
Ho estrapolato qualche riga, che a mio avviso, testimonia quello che dico sopra:
"...Non ci riconosceva...pur inchiodata sulla sua poltrona, lei viaggiava nello spaziotempo, aprendolo e chiudendolo come una fisarmonica. Sprofondava nel passato, stravolgeva il presente intrappolandolo in un gioco di specchi deformanti, poi volava fra i presagi del futuro .Una tempesta di passioni e tormenti si abbatteva su di noi, mentre come una medium mia madre cercava disperatamente di evocare i morti, inconsapevole di essere lei stessa lo spirito in pena, incapace di comunicare. Viva e morta, nello stesso istante.."(pag 37)
Da sottolineare, per concludere, tutta una gamma di attività e situazioni fantasiose attuate dal protagonista e dai suoi familiari per cercar di tenere viva la coscienza e la mente della malata, autodefinendo come caregivers estremi tutta l'equipe di sostegno alla donna sofferente.
Particolare
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