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Educazione siberiana
 
Educazione siberiana 2013-12-12 20:22:24 diogneto
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
diogneto Opinione inserita da diogneto    12 Dicembre, 2013
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siberia piena, ma vera?

“Sta mano po esse fero e po esse piuma: stavorta è stata piuma.” Non vi preoccupate, non avete sbagliato post, non voglio provare a recensire “Bianco, rosso e Verdone” ma, questa frase, penso si adatti perfettamente a questo libro che può essere un cazzotto nello stomaco, con tutte le conseguenze dovute, o una carezza leggera, quasi un buffetto, da dare nella guancia di un “bravo” Nicolai Lilin.

Prima di spiegare la frase usata come incipit andiamo a vedere cosa ci propone il 33enne siberiano. Il buon Nicolai ci porta a spasso per la sua terra natia e ci presenta la galassia della criminalità siberiana con tutti i corollari che di essa sono parte integrante! Un sottile senso liturgico passa tra le righe del libro, ogni gesto del “criminale” è una rielaborazione di qualcosa che rimanda ad una entità superiore. Di tutto questo i tatuaggi, le icone, i coltelli e tutti i riti che circondano la vita del criminale ne sono la forma visibile!

Le guerre tra le bande criminali, sulla sfondo di una URSS che si sta dissolvendo, diventa una immagine fedele dello scontro tra ciò che era “prima” e ciò che sarà “dopo” il 1989! La corsa verso il capitalismo occidentale lascia dissolvere, a colpi di dollari, la tradizione criminale fino ad arrivare alla “morte” delle bande per lasciar spazio a chi, in quel momento, più di poteva adattare al nuovo “sol dell’avvenire”.

Ma torniamo all’incipit.

Se tutto quello che scrive Kolima, così si fa chiamare l’autore nel libro, corrisponde a verità, il libro diventa un pugno nello stomaco e lo scorrere delle pagine è simile alla discesa nell’inferno del lato oscuro dell’umanità! Se invece, come i molti suppongono, è opera di fantasia il tutto si limita a diventare un “buffetto” simpatico che ti lascia quel senso di affetto verso gli sforzi, non eccessivi, di un ragazzo che ha buona fantasia! Sarebbe un po’ come pensare che Alice nel paese delle meraviglie sia stata una storia vera, o, meglio ancora, cercare di andare a vivere a Hobbitville…

Alla fine la curiosità rimane e la voglia di catapultarsi nel secondo libro “Caduta libera”è tanta quindi, bando alle teorie, guardiamo dove ci e si spinge il giovane Kolima!

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