Dettagli Recensione
Chi troppo vuole nulla stringe...
Baricco è sicuramente uno degli autori italiani più interessanti che siano attualmente in circolazione, è un dato di fatto che ogni suo libro è riuscito ad attirare grandi critiche o infervorati elogi, sia da parte della critica che da comuni lettori.
Non ho letto tutta la sua produzione letteraria ma , dei tre romanzi che per ora ho affrontato, Emmaus mi è parso decisamente il più debole e meno convincente. Non c'è il tenue mondo di Seta né il fascino onirico di Oceano Mare, non c'è suggestione né fantasia.
Erano proprio questi gli ingredienti della scrittura di Baricco che più avevo apprezzato e che mi hanno condotto a leggere Emmaus. Tuttavia, con grande dispiacere, non sono riuscito a scorgerli da alcuna parte.
Il racconto fa perno su di un gruppo di ragazzi poco più che adolescenti e su di una serie di eventi, ora sordidi ora pseudo drammatici che li vedono coinvolti. Non credo sia necessario dilungarsi troppo sulla trama, prevalentemente costruita sopra le elucubrazioni mentali del protagonista narratore e che mi hanno più di una volta spinto a mettere da parte il libro. Sono però riuscito a resistere fino all'ultima pagina e le mie prime impressioni non hanno fatto altro che rafforzarsi costantemente.
Mi è parso che Baricco si sia posto l'obiettivo di mostrarsi originale, a tutti i costi, e così abbia finito col parlare di sesso, droga e problemi adolescenziali toccando punte di banalità inaudite. Descrivere scene di sesso in modo esplicito o rapporti interpersonali tra sedicenni che sembrano usciti da un'opera di Freud non è certo il modo migliore per stendere una raffinata analisi dell'animo umano, del rapporto con la religione e gli altri. Temi questi che , perlomeno credo, dovevano essere nelle intenzioni dell'autore il filo conduttore del racconto. Peccato che si sia andati da tutta altra parte.
Fluido lo stile narrativo.
Insomma, dopo gli exploit di Seta e Oceano Mare qui , a mio personale parere, non ci siamo proprio.