Dettagli Recensione
Torino anni '70 e anni 2000
In questo romanzo spiccano due argomentazioni forti:un'analisi particolareggiata di Torino anni '70 e allo stesso tempo la dualità dell'esistenza del protagonista Guido/Ernesto.
Perissinotto è molto bravo ad incuriosire i lettori a riguardo delle vicissitudini di Guido, responsabile di una multinazionale tedesca a Torino, che dopo una serie di incontri e traversie varie scopre che su di lui grava un'ombra pesante sulla sua vera identità, in realtà lui si chiama Ernesto.
E su Guido/Ernesto vi è un ulteriore scissione che l'autore riesce a far emergere con abilità, Guido arriva dalla buona borghesia torinese , Ernesto è figlio di attivisti politici con derive terroristiche, i contrasti tra questi due mondi interiori son notevoli e sicuramente tengono sulla corda i lettori. Il racconto come dicevo in apertura è doppio, viene descritta la Torino degli anni '70 in cui a farla padrone furono ideologie legate al mondo dell'eversione non solo politica, ma anche armata e violenta. Allo stesso tempo viene narrata l'infanzia e l'adolescenza di Ernesto/Guido nel quartiere operaio della Falchera, con le abitazioni occupate, la solidarietà tra gli abitanti, e il forte senso d'appartenenza a determinati rioni e zone della città.
Mi hanno molto colpito poi in questo romanzo le digressioni sulla torinesità, non solo del protagonista , ma anche dei personaggi di contorno(... i giorni in cui la nebbia sale dal fiume...non bisogna mai parlare con toni vocali alti, inammissibile chiamarsi da una stanza all'altra a voce alta... i discorsi riguardanti i legami affettivi sempre da evitare e sostituire con argomentazioni relative a traguardi raggiunti in ambito lavorativo e sociale...etc)
Ottima analisi di Torino e gradevoli storie personali collegate ad essa.
Particolare