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Una lettera anche a noi stesse
Sto cercando di scrivere una recensione alquanto distaccata ed imparziale, ma parlando di un tema delicato come la gravidanza e l'aborto mi trovo in difficoltà.
Innanzitutto la protagonista di questo romanzo è una donna in carriera come qualunque donna su questo pianeta che prima o poi si trova a che fare con la maternità. Una donna costernata dai dubbi della nuova condizione e da ben poche e spiacevoli sicurezze che affronta un percorso di cambiamento tra alti e bassi.
Cosa raccontare al proprio bambino sul mondo nel quale entrerà? Come spiegare quali sono le motivazioni delle scelte che ha fatto e dei pensieri che ha avuto? Non ci sono vie da seguire, se non quella del cuore e della verità con se stessi, strada che intraprende la protagonista raccontando passo passo al figlio che porta in grembo.
Una storia vera e cruda come è giusto che sia raccontata. La storia di un miracolo e di una scelta.
La maternità che non è rose e fiori e i dubbi che ogni madre ha avuto da sempre con le risposte che solo ognuna di noi può dare a se stessa, nessun altro.
Dare vita ad un altro essere è il miracolo più grande che ci sia, non mi stancherò mai di dirlo. Questo romanzo merita davvero di essere letto da tutti, perché trovo sia una spiegazione perfetta ai dubbi di molti, a prescindere da che parte stiano e da come la pensino: un aborto è sempre un avvenimento che ti travolge come un mare in tempesta.