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Un brivido letterario
Stavo inserendo la scheda di questo romanzo quando una scritta mi ha annunciato della sua esistenza e, a bocca aperta, ho notato l'assenza di recensioni al riguardo.
Descrivere un romanzo del genere non è facile, perchè credo che nessun racconto mi abbia messo i brividi tanto quanto quest'opera. L'ho riletta più volte, due, forse tre, e generalmente non rimarco le opere già terminate. Lo rileggerei di nuovo, perchè Nati due volte mi mette ancora i brividi. Ci è riuscito, a suo modo, anche quando ero ancora un ragazzino delle medie e in classe venivo a contatto con la realtà dei ragazzi disabili.
Non starò qui a parlare della trama dell'opera perchè, sebbene vi sia un filo conduttore di angoscia, ogni capitolo sembra sè stante, con uno stile semplice e scorrevole, senza preteste: il libro ha uno scopo, e lo mette subito in scena. Non troveremo le invettive esplicite e crude che caratterizzano, forse troppo spesso, la modernità letteraria dei romanzi impegnati, ma un sottile filo d'amore, di speranza, talvolta nevrotica, talvolta incantevole, che accompagna per la mano un significato profondo, come Frigerio fa con il figlio Paolo.
Le vesti del romanzo sono a volte caotiche, anacronistiche, confondono il lettore senza mai allontanarlo dalla strada maestro, lo aiutano a crescere.
Nati due volte è un capolavoro letterario che suona gli strumenti a suo modo. E li suona bene.
Dal punto di vista puramente letterario ho apprezzato il lavoro di Pontiggia per la sua abilità incredibile di affrontare un tema ricorrente in un modo che nessuno aveva mai fatto, con oscurità e delicatezza, con un lessico comune ed un obiettivo nel cuore. Inutile a dirsi, poi, questo viaggio turbolento scorrerà veloce nella mente del lettore abbracciandolo ed asciugandogli le lacrime.
Coloro che avranno incontrato e conosciuto persone disabili, potranno apprezzare al meglio il valore di quest'opera, esattamente come quello intrinseco dell'universo che li caratterizza. Tutti gli altri potranno riscoprire una meravigliosa antologia dell'umanità, del necessario e del superfluo, della forza interiore, della diversità vista come un bene, della speranza, del filantropismo, del vero modo di aiutare e di essere aiutati.
Questo libro non è il solito grido d'aiuto. Non è un'invettiva alla società. Non vuole spingere nessuno a fare niente di particolare. Non vuole sensibilizzare i vostri animi.
E' un libro umile e sincero che racconta una storia umile e sincera. E' un libro disabile che parla dei disabili.
E' un capolavoro che grida sottovoce.
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