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MANDORLA E LE LUCI ACCESE NELLE CASE DEGLI ALTRI
Questo romanzo mi ha fatto sorridere, arrabbiare, divertire, commuovere, emozionare in tutti i modi possibili e immaginabili.
Come sempre avviene per le cose più belle, ho acquistato questo libro per caso, ero andata in libreria per prenderne un altro che poi non c’era, e mi aggiravo tra gli scrittori italiani e mi è capitato tra le mani proprio questo romanzo.
Mi ha colpito da subito la trama molto strana, particolare ed originale.
Il libro inizia con la scomparsa di Maria, l’amministrazione di un condominio sito in via Grotta Perfetta n.315 a Poggio Ameno, un quartiere a sud di Roma.
Maria è una donna giovane, ben voluta da tutti i condomini e madre di una bambina di sei anni Mandorla, quando la donna muore viene trovata una lettera, che ha scritto anni prima, dove rivela che il padre di Mandorla si trova tra i cinque piani della palazzina.
Questa notizia sconvolge l’equilibrio delle varie famiglie che abitano nel condominio, ma per il momento decidono di comune accordo di non sottoporsi al test del Dna e Mandorla vivrà a turno con i vari abitanti del palazzo.
Il libro è diviso in varie parti, inizia con Mandorla bambina poi, ai giorni nostri il giorno del suo compleanno e poi torna indietro raccontando la vita della ragazza dai sei anni fino ai diciassette.
Per me questa non è stata una lettura facile, nel senso che la prima parte non mi è molto piaciuta, si era scorrevole, curiosa come storia ma niente di più, la svolta avviene quando inizia Mandorla a parlare in prima persona e da lì il romanzo è stata per me indimenticabile.
Mi sono trovata dentro nella storia con le mani e i piedi, sembravo anch’io un condomino che viveva in via Grotta, e che soffriva e gioiva con Mandorla.
Questa ragazza in molte situazione mi ha ricordata me stessa, ho condiviso con lei i suoi dolori, le sue paure, le sue delusioni sentimentali, la voglia di ritrovare suo padre e di avere il diritto ad una famiglia tutta sua.
Ho adorato il personaggio di Mandorla e anche le varie famiglie del condominio che nel proseguo del romanzo ho conosciuto e ho imparato ad apprezzare con i loro pregi e i loro difetti.
La protagonista è una ragazza umile, semplice che soffre per la mancanza della madre e per il padre che non ha mai conosciuto, mi è piaciuto il fatto che in ogni situazione scomoda oppure quando ha paura lei ricorre alle sue “preghiere” .
Il finale, per me, è stato veramente una sorpresa non me lo aspettavo.
Vorrei poter leggere un seguito per questo libro, vorrei poter seguire la vita di Mandorla ancora una volta, vedere come cresce e le scelte che compierà una volta diventata grande.
Credo che questo libro vada letto, ad alcune persone può piacere ad altre no ma la storia di Mandorla forse rappresenta la situazione in cui si trovano i bambini che vengono adottati, le loro difficoltà, le loro paure a crearsi degli affetti e ad esprimere le loro emozioni.
Mi piace molto lo stile dell’autrice, la lettura risulta scorrevole, il titolo mi è particolarmente piaciuto in quanto le luci nelle case degli altri sta a sottolineare che in questo romanzo abbiamo tenuto accesa la luce nei vari appartamenti di via Grotta e abbiamo vissuto un po’ con loro.
Le famiglie che abitano il condominio rappresentano la varietà della nostra società oggi, coppie che convivono, che sono sposate, coppie etero ed omossessuali e single.
Un romanzo veramente interessante , dove attraverso la lettura si entra nella storia e si rimane attaccati al condominio e alla fine non si vogliono più lasciare i vari personaggi perché ci si è affezionati.
Nota positiva, nel romanzo si cita una delle mie telenovela preferite in assoluto “Cuore selvaggio” e anche per questo il libro per me assume una valore aggiunto.
Vi lascio con una frase che viene citata più volte nel romanzo” Viviamo tutti all’oscuro di qualcosa che ci riguarda” .
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E' bellissimo quando un libro ti fa provare quello che hai vissuto tu leggendolo...
Pia