Dettagli Recensione
..E la fedeltà alla modernità dei pensieri.
“Non c’è peggior nemico della felicità che la falsa felicità.”
A fior di pelle.
A inalare aria attecchita di profumi che saziano il corpo e che lo ravvivano, odori e sapori che si proiettano direttamente nell’anima come fotografie indelebili e necessarie per la felicità.
Una cucina, un fuoco acceso, un tegame e un persico che rosola col burro e insaporisce l’aria e la vita di chi la respira.
Un tavolo e una sedia, luci calibrate, un piatto raffinato e un persico adagiato con erba cipollina e a qualcuno la vita può cambiare.
Antonio Scurati ce lo racconta attraverso la sua impeccabile scrittura creativa. In Italia abbiamo molti scrittori che scrivono libri meravigliosi avvalendosi di questa scrittura così viscerale, diretta, cruda, sfaccettata e assolutamente superba e accorata, dolce e amara.
Sicuramente brillante e moderna.
La perfezione di un viaggio dentro l’uomo del nostro millennio, capace di far albergare il binomio infelicità e infedeltà assieme.
La nostra, è un'epoca particolare, ricca di elementi che spesso non si fondano su basi precise, anzi, piuttosto prescindono la tradizione e i consigli dei padri. Basti pensare che l’attesa di un figlio è vista come un evento quasi alieno con corsi pre-parto in modalità yoga e la considerazione del sonno post –parto come elemento scatenante di rottura della coppia e della morte della sessualità. Si sbriciola così un rapporto, in virtù dell’egoismo e sorpassa il concetto che la nascita di un figlio consolida la famiglia.
“Nascita e rinascita. Espiazione e risurrezione. Tutto si tiene, il cerchio si chiude. Mi chiamo Glauco Ravelli, faccio il cuoco e mi pento prima ancora di avere iniziato.”
Antonio Scurati in questa coraggiosa opera, molto intima e profonda ha dato il meglio di sé affrontando una tematica molto attuale, osservando l’angolazione di un uomo nei confronti della sua famiglia.
La moglie Giulia, una presenza-assenza che è l’elemento determinante nella vita di Glauco Ravelli, un comune uomo del nostro tempo, quarantenne laureato in filosofia ma di fatto cuoco affermato, che ha seguito le orme del padre, abbracciando le nuove tendenze culinarie, ormai considerate di fatto un culto, una filosofia di vita.
“Giulia se n’era andata e io l’avevo lasciata andare. Se le lasci andare, le persone se ne vanno. “
Poi c’è la figlia Anita, tre anni che riveste un ruolo scatenante nella vita di Glauco, figlio della modernità e del progresso, che racconta per tutta la durata dl libro, con il cuore in mano, il crollo del matrimonio dopo la sua nascita, la sua vita di uomo contrastato e di padre di questa generazione di “padri vergini” nella dimensione della nuova modernità. I suoi sentimenti e la sua rabbia sfogati come un fiume in piena, avvalendosi di un linguaggio elegante e raffinato che stupisce e commuove.
In silenzio si legge senza giudicare.
...La felicità ad ogni costo ci aveva rovinati…
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Commenti
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@Cristina
Yates..si c'è qualcosa che avvicina la profondità di certi aspetti dell'uomo.
@Bruno
La prosa è perfetta, non si possono commentare diversamente certi libri, poi ho un debole ...se la lettura mi seduce io so fare altrettanto :XD
@CUB
grazie!
Ciao, Daniela
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