Dettagli Recensione
c'è una luce in fondo al tunnel?
Questo libro è stato un viaggio nell'animo tormentato di un uomo che ha visto il burrone, ci è caduto dentro e che con le unghia, a fatica, sta cercando di uscirne. Ma ci riuscirà?
Forse una scrittura in punta di piedi, un po' timorosa, come qualcuno qui ha detto, ma sicuramente coinvolgente e angosciante allo stesso tempo.
Roberto, un maresciallo dei carabinieri, per anni ha fatto l'infiltrato nella malavita organizzata, e lo ha fatto bene, talmente bene che con il suo lavoro è riuscito a chiudere operazioni internazionali importanti, se non importantissime. Ma allo stesso tempo, in quel lavoro, in quell'ambiente si è perso, o forse no, si è ritrovato. Si, si è ritrovato a vivere una vita che non pensava di poter e voler vivere, si è ritrovato a "suo agio" in ciò che più o meno facilmente spesso corrompe l'animo umano, lo nutre e allo stesso tempo lo corrode fino a che non c'è più niente da dilaniare. Ma, ad un certo punto di questa sua avventura, ineluttabile arriva la resa dei conti che, come quasi sempre accade, è come una esplosione atomica che investe tutto e tutti e che dietro di se rischia di non lasciare che cenere e detriti.
Ma la vita sopravviverà come accade in natura, o sarà tutto perso? e se sì, a che prezzo e con quanta fatica? Per cui... c'è una luce in fondo al tunnel?
Buona lettura
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Il libro non mi ha fatto impazzire, soprattutto l'ultima parte che ho trovato troppo affrettata
Ciao