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L'ultimo ballo di Charlot
 
L'ultimo ballo di Charlot 2013-10-20 13:54:41 calzina
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
calzina Opinione inserita da calzina    20 Ottobre, 2013
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il Circo e il Vagabondo

I libri sono fiumi di parole che possono entrarci dentro, nell’anima, arricchendoci solo se noi permettiamo loro di farlo. Penso perciò sia colpa mia se questo romanzo non mi ha colpito, probabilmente l’ho letto nel momento meno indicato. Pensare che le premesse ci sono tutte; Charlot è da tutti noi considerato un’icona di comicità, le sue gag, la sua “camminata”, i suoi baffetti, i suoi pantaloni tanto larghi quanto corti sono emblema di ilarità. Viene da se poi la curiosità nel sapere cosa si nasconda effettivamente dietro quella maschera che sa farci ridere rappresentando la crudeltà che la miseria e la fame possono nascondere.
Questo romanzo indaga sulla personalità di questo attore attraverso le esperienze incontrate nella sua vita; il nascere in un circo da genitore pressochè assenti, la miseria, la fame, la continua ricerca di una lavoro, la forza nel mettersi continuamente in gioco sfruttando ogni occasione, la voglia arricchirsi non accontentandosi mai di ciò che la vita gli offre, sfidando continuamente il destino sentendosi scorrere nelle vene il sangue di un circense.
Eppure non sono riuscita ad emozionarmi. Ho trovato lo stile di questo autore bello, ma non coinvolgente. Non sono riuscita a sentirmi attrice di questa vicenda, non sono riuscita a “sentire” mia questa storia. Per questo penso sia stato il momento sbagliato per leggere questo romanzo, penso di non aver colto appieno il significato che questo libro vuole dare.
Mi è chiaro che alla cavallerizza Ester è legato il tema della perdita, ma penso che questo romanzo volesse dire altro. Scorrendo le pagine attendevo di capirne appieno il significato e questo è stato solo in parte chiarito dal finale. Non so, penso mi sia mancata quella sensibilità nel cogliere questo romanzo.
Poi però ho trovato alcuni aspetti molto belli: ad esempio geniali i dialoghi tra Charlot e la Morte, duri e canzonatori proprio come forse la morte attende ognuno di noi.
Il mondo del Circo come tema ricorrente anche attraverso i personaggi che lo popolano mi ha ricordato le vicende di un altro romanzo (che ho letteralmente adorato) “Nomadi” di Jennings Gary. Ne ho ritrovato le avventure e le disavventure che si nascondo dietro un mondo che è solo apparentemente festoso.
Nel complesso non me la sento di bocciare questo romanzo, probabilmente è una mancanza personale, ma non posso comunque dire che mi abbia emozionata come vorrei facesse un romanzo di questo genere.

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Capita Calzina ;)
Io, in compenso non lo leggerei mai...non lo so il perchè...ma non sono mai riuscita ad apprezzare la comicità di Charlot...
Grazie.
Pia
Ciao, io ho messo questo libro in WL e ho intenzione di leggerlo quanto prima però, poiché leggo molte biografie in forma di romanzo azzardo che non ti sei immedesimata perché il protagonista è vissuto davvero e tu di tuo non ci puoi aggiungere niente, neanche le emozioni. Comunque brava mi hai dato uno spunto in più per quando lo leggerò :)
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calzina
21 Ottobre, 2013
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Grazie a te. Il personaggio di Charlot a me ha sempre incuriosito ed in parte questo romanzo ha centrato il punto,peró mi é mancato il coinvolgimento che per me é essenziale.ciao pia

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calzina
21 Ottobre, 2013
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Grazie Lucina,sono curiosa poi di sapere le tue impressioni.penso che questo romanzo voglia aggiungere qualcosa alla semplice biografia romanzata...comunque poi mi dirai,a presto :-)
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maria68
21 Ottobre, 2013
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Mi associo a ciò che fa scritto Pia
Ciao
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calzina
21 Ottobre, 2013
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Maria invece a me questo romanzo aveva subito incuriosito :-) Ciao
Ti capisco, anche per me l'emozione e' fondamentale.
In risposta ad un precedente commento
calzina
21 Ottobre, 2013
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eh si cub, leggere per me vuol dire emozione, dai libri ricerco questo, siano esse emozioni positive o negative l'importante è che facciano vibrare dentro :-)
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