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CRIATA
Che forza questa donna.
Aggrappata alla vita, alle persone che amava, difendendole ad ogni costo.
Aveva sempre sofferto, sin da quando, appena bimba in età scolare, raccoglieva le mandorle per poter curare e nutrire la sorella e la madre.
Aveva accettato il suo destino, di povera, di serva, ma le sue doti , la sua intelligenza, la portavano a grandi cose, sempre nell’ombra, sempre criticata dai paesani, ma qualcuno l’aveva amata davvero e apprezzata .
Di lei si diceva che fosse collusa con la mafia, che fosse stata l’amante del conte Broglio, e molto altro.
Come si può immaginare siamo in Sicilia, a Roccacolomba, nel 1963.
Muore la Mennulara, così era chiamata da tutti la domestica della famiglia Alfallipe, amministratori del latifondo dei conti broglio. I realtà la vera mente, il vero amministratore altri non era che M. R Inzerillo, in arte, la Mennullara. Tutti si aspettavano che saltasse fuori un testamento. Tanti dovevano essere i soldi che aveva accantonato.
Ovviamente anche su questo, fanno capolino illazioni di vario tipo.
Chi l’aveva conosciuta davvero, la stimava, ed erano davvero pochissimi.
Da zero era partita, imparando a leggere, divenne esperta d’arte, controlla va la campagna, faceva la cuoca, la cameriera, la tata, nulla le potevano dire gli Alfallipe, perfetta era!
Il testamento emerge a piccole dosi, attraverso varie lettere, e anche qui emerge l’acume della Mennullara, e il racconto diventa una specie di caccia al tesoro.
Ho trovato questo romanzo piacevole, molto lento nel primo terzo, così come l’altro libro della Hornby che ho letto, ma da un certo punto si è animato diventando davvero piacevole e originale, certo le decine di personaggi della storia avrebbero bisogno di una mappa per poterle ricordare tutte, ed alcune forse potevano essere evitate.
Nel complesso è una lettura che consiglio, per quanto ne so di Sicilia, ne parrebbe uno spaccato. Lascio ai qamici isolani eventuali commenti su questo.
Forse il filo del racconto è che , se una persona è dotata, non c’è miseria o prevaricazione, violenza o ignoranza a far da padrone, le persone astute intelligenti e dotate, in qualche modo trovano il sistema per emergere e vincere. La Mennulara lo sapeva , non ha mollato, facendosi venire un tumore per aver inghiottito troppi rospi, ma se non si ricorderanno di lei , resterà comunque qualcosa.
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Pia
ho seguito poco in questi giorni , sono stata influenzata, se si può dire, forse meglio parainfluenzata.
grazie pia , sei sempre molto attenta,
un abbraccio paola
bene bruno
detto da te mi consola.
a volte penso di avere delle opinioni un pò stane, come se avessi letto un altro libro.
ciao paola
Io passo per ora ma non e' un NO, solo un PIU' AVANTI MAGARI.
:-D
se proprio vogliamo, basta descrivere lo stesso sentimento e diventa uno scopiazzare.
Bhooo per me danno vento alle parole e basta.
ciao e grazie
Anche nei suddetti romanzi ho riscontrato qualche parte lenta della narrazione, ma nel complesso lo spessore delle protagoniste era discreto ed interessanti le ricostruzioni delle ambientazioni e delle consuetudini.
vero che anche in' la zia.........' il primo terzo è stato lento.
vero anche che ci sono sempre molti personaggi, paesani per lo più, che richiedono tempo per essere presentati.
ciao silvia
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