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Senile Irriverenza
Ci si trattiene tutta la vita dal dire ciò che si pensa realmente, ma quando si superano i settanta si può osare e, finalmente, essere franchi. Così, senza un pelo sulla lingua e con la vivacità di un bambino che muove i primi passi, il nostro protagonista senza nome si racconta. Un vecchiaccio senza qualità, a suo dire, mai stato un buon padre, mai stato un buon marito e sopratutto, sempre stato un pessimo amico, costretto a praticare tutte queste mansioni solo perché obbligato dagli altri. Ladro incallito di penne, narra in prima persona, tutta di un fiato, l'ultimo, la sua vita con Anna, la figlia, Orietta, la ex-moglie e Armando, il pizzicagnolo suo amico.
E' un escalation di risate dolci, amare con e del protagonista. Ad ogni pagina, si prende in giro Armando, novello amorino, che onora l'amore alla moglie defunta, facendo innamorare due giovani, si scherza sulla portinaia, argomento dei sogni erotici del protagonista e delle sue irriverenti battute sul sesso, in particolare quando lei si innamora del barista "dentoruto" e ci si trastulla delle manie di Orietta, come donna, come mamma e come moglie.
“Un calcio in bocca fa miracoli” è un sguardo sfrontato della vita alla terza età, dove le paure della morte e delle malattie vengono esorcizzate dalle battute e dal sarcasmo, dalla libertà di dire e fare ciò che si vuole perché finalmente liberi dall'obbligo di “restare in società” e di comportarsi secondo le convezioni sociali.
Una corsa verso il futuro senza rinnegare il passato raccontata con semplicità e schiettezza, che si legge a menadito.
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