Dettagli Recensione

 
Pao Pao
 
Pao Pao 2013-10-13 04:24:29 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    13 Ottobre, 2013
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sentimenti e occasioni

Nel 2005 il regista Ange Lee, con il film “I segreti di Brokeback Mountain”, sdogana un cliché americano e racconta la drammatica passione amorosa tra due cowboy del Wyoming. La storia – tratta da un racconto di Annie Proulx – è ambientata nelle zone rurali e montuose ove imperversa la mentalità più conservatrice degli anni sessanta. Il film ottiene successo di pubblico e numerosi riconoscimenti: dal Leone d’Oro a tre Oscar.
Operazione analoga ha in fondo compiuto Pier Vittorio Tondelli nel 1982 in “Pao Pao”, opera che annienta lo stereotipo del militare integro e virile pur raccontando “una storia di soldati, di gente alta e bella, di eroi da romanzo, impervi, granitici e sublimi”. Una storia di esperienze giovanili ove trova ampio spazio il sentimento: “L’amore è come un dono degli dei che si muove sulle ali del vento sempre inafferrabile e sempre inseguito”.

Il protagonista di Pao Pao attraversa le fasi canoniche che caratterizzavano il periodo della leva, quando questa era obbligatoria: l’incognita più o meno reale per destinazione e incarico (“… Sapevo già non solo la mia destinazione definitiva, ma anche l’incarico e il ruolo che avrei svolto sotto leva … Starsene in un Car è abbastanza un privilegio perché non si fanno campi armati ed esercitazioni in tenda, e insomma non si è reparto operativo …”), in un sistema dominato da meccanismi tutti italiani (“storie di un’Italia policlinica e poliambulatoriale, certificati su certificati, e io raccolgo, schedo, istruisco, compilo …”) ove si consumava il sacrificio variamente vissuto di un anno di vita.

Irrituale e originale è l’atteggiamento del giovane militare: sensibile al fascino dei luoghi (“Mi aprirò dunque e mi distenderò a questo panorama umbro, alla macchia che attacca le colline, ai boschi; mi allargherò in questi sguardi dall’alto che danno pace e senso e finalmente quel lungo e lieve respiro di cervello che conferma la tua presenza al mondo, che suggerisce qui, ora, finalmente ci sei”), ne interpreta stimoli e fascino in chiave personale (“Ho anch’io la mia storia, i miei sedimenti e i miei territori d’affetto. Non avrei mai pensato che il servizio militare … si insinuasse nella mia esistenza …”), affrontando la vastità degli incontri (“nella piazza d’armi che smista verso altre storie tutti i miei amici, io sento in pieno questa precarietà degli affetti e della vita … questo essere in balia di trasferimenti e ordini e comandi …”) che l’esperienza totalizzante e collegiale riserva: “… i vecchi equilibri sono del tutto saltati e … ora sei una persona diversa in cerca di alleati, alla disperata ricerca di ragazzi che abbiano il tuo stesso odore.”

L’anno trascorso prima a Orvieto e poi a Roma è una babele di personaggi (“piccolissimo e storto nella gambe e nel viso, Magico Alvermann somigliantissimo a Marty Feldmann per via degli occhietti tondi … corpo piccolo molto Hobbit della terra di mezzo …”), un’esplosione di vitalità (“nelle libere uscite … noi schiamazzanti e urlanti come quel giorno al lago di Bolsena …”), una varietà di situazioni anche estreme (“Faceva canne meravigliose e imponenti con filtri lunghi dai trenta ai quaranta centimetri tanto che a fumarli sembrava di star lì a suonare le trombe di Gerico perché il fumo arrivava talmente forte e talmente in blocco che rimanevi sotto choc per dieci minuti buoni”) che oscillano tra ritualità (“senza mai per un attimo accorgerci che quello era già un passato e un rito…”), obblighi imposti (“a far continue guardie all’Altare della Patria e tutti quei santini e quelle madonnine lì che han bisogno dei suoi vent’anni per tirare avanti”), eventi di cronaca nera (“…la stazione di Bologna è saltata… Il fatto di Bologna con quelle cento e più storie distrutte ci atterrì…”), impegni civili (“i miei amici, tutti spediti al Sud a spalare macerie e rivoltare i cadaveri del sisma del ventitré novembre”).

Perché questo era l’anno del militare di leva: non un servizio irrigidito da regole e protocolli marziali, ma una convergenza di vite (“Ma le occasioni della vita stupiscono mai abbastanza nella loro frammentarietà che poi un bel giorno si salda in una sottile e delicata vibrazione che ricorda e riannoda e uniforma il tono di diversi percorsi …”), un ventaglio di occasioni (“Ma le occasioni della vita stupiscono mai abbastanza nella loro frammentarietà che poi in un attimo si salda e poi, un attimo dopo, svanisce inghiottita dall’insensato ritmo delle ore e dei giorni”) nell’incertezza esistenziale (“Le occasioni della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo”) di stati e prospettive.

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Sempre più interessante il "tuo" Tondelli, caro Bruno!
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
13 Ottobre, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Eh si Bruno, ci sono vite e ... vite.
Non si è mai finito di scoprire ... la novità è sempre dietro l'angolo...
Partiolare segnalazione. Grazie amico|!
Pia
Ciao Bruno, questa tua bella recensione mi ha riportato indietro nel tempo, al servizio militare e tutto quello che lo circondava,considerando che ho fatto il car a Orvieto e poi sono stato trasferito a Roma, immagina il salto temporale.
Preciso e veritiero complimenti per quello che hai recensito.
Bravo Bruno, ottima recensione !
4 risultati - visualizzati 1 - 4

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca