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La vita accanto
 
La vita accanto 2013-10-12 20:01:58 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    12 Ottobre, 2013
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DIO! A volte a me pare CHE FAI LE DIFFERENZE.

Una storia che mi ha fatto male...tanto male...
E' ambientata in una località a me vicina...e particolarmente cara, dove ha sede il santuario della Madonna di Monte Berico di Vicenza...una figura che mi ha sostenuto in più occasioni in modo tangibile nella mia vita.
Ma in questa storia la Madonna non è intervenuta...nessuno le ha chiesto una grazia...e solo raramente è stata invocata o menzionata.
Rebecca è una bambina che nasce brutta.
Ma questo non è nulla a confronto del freddo permanente che trova accanto a sè: una madre fragile, provata e annientata dalla gelosia, depressa...e che madre più non può essere...; un padre che come lavoro aiuta a dare alla luce gli altri bambini, ma che è così debole da tener lontano dalla luce della vita proprio sua figlia...
Una casa che resta nell'ombra : mancano il sole... il calore dei sentimenti e degli abbracci...e persiste il gelo di un'attesa snervante, un'inazione che fa rabbia...nessuno vuole , ha il coraggio o può intervenire; anzi qualcuno ne approfitta.
E così lei, la bambina frutto di bugie, dolori, fragilità, amori malati o mancati, cresce senza poter chiedere o pretendere nulla; lei può solo maturare in fretta, dare , esistere in punta di piedi, in modo invisibile...isolata dal mondo...senza poter sperimentare , giocare, arrabbiarsi, lottare, piangere...insomma senza poter fare tutto ciò che ti fa sentire l'ebbrezza della vita ...e vive nella crudezza dell'indifferenza.
Pochissime le persone che l'aiutano nella sua crescita e in qualche modo la introducono alla vita...tra tutte io ovviamente ho particolarmente amato la figura della sua maestra che ha saputo accettarla in toto nella sua bruttezza e diversità, tanto da diventare persino la sua paladina.
Rebecca trova per fortuna nella musica il canale giusto che la porta a vivere e a raggiungere una forma di serenità...
Un libro che ti fa soffrire e che spesso durante la narrazione ti fa dire :"Dio mio, perchè l'hai abbandonata?"...questo è ciò che ho provato...
Il coinvolgimento per me è stato così intenso da dover condidividere passo passo la vicenda con le persone a me care, tale era la tristezza che ho provato...avendo letto per prima cosa nel libro che Rebecca esiste per davvero!
QUANTI RICORDI sono affiorati della mia infanzia durante la narrazione...la consuetudine diffusa dalle mie parti di affrontare il viaggio a piedi per recarsi alla Madonna di Monte Berico per chiedere una grazia...( purtroppo io non l' ho mai fatto a piedi) .L'usanza di rappresentare la natività in occasione del Natale con personaggi viventi...io nell'adolescenza feci la Madonna e passai su di un asinello lungo tutto il centro del paese ( chi si ricorda dice che sembravo proprio la Madonna, con capelli lunghissimi e vestita d'azzurro...).
Ci sono varie forme d'intelligenza. A conclusione di questo libro , pensando alla fragilità del padre, ho pensato a quanto sia importante avere la capacità di essere forti e determinati in certi casi nella vita, più di qualsiasi altra competenza.

Consiglio vivamente questa intensa lettura...che aiuterà a capire che la bruttezza non è nulla in confronto alla mancanza d'amore...no, non è proprio nulla.
Buona lettura da Pia.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ancora non ha capito a quanto fa male la mancanza d'amore.
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Commenti

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Questo romanzo già coinvolge di suo. Se poi lo si carica di memorie e di coinvolgimenti personali per la familiarità dei luoghi - come nel tuo caso, PIa - ecco qui il risultato! Davvero una bella opera prima, da te valorizzata con trasporto... :-)
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Pia Sgarbossa
13 Ottobre, 2013
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Si, caro Bruno...è un libro davvero coinvolgente e di un trasporto emotivo incredibile...e ho rivissuto tanti momenti di vita...belli e non.
Ciao e grazie per il tuo sempre gradito e mirato intervento...con le tue parole mi sai "dare"molto...davvero...sei un grande!
Pia
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Bruno Elpis
13 Ottobre, 2013
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Ciao a te, cara. Ti assicuro che sentimenti e ricordi affiorano dalle tue parole.
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Pia Sgarbossa
13 Ottobre, 2013
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Grazie Bruno, anche se a volte mi domando se questo sia un bene o un male...io so solo che sento il bisogno di condividere e condividermi....mah
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Matelda
13 Ottobre, 2013
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Pia carissima , una recensione perfetta e che mi ha preso alla gola sul piano emotivo. Brava! E grazie dei tuoi ricordi. Leggerò questo libro.
Il gelo dei sentimenti e l'isolamento nel contesto familiare si portano stampati per sempre dentrodi noi.
Grazie ancora !
Che bello Pia questo romanzo, messo in wl :-) Grazie per la tua bellissima opinione scritta come sempre con il cuore :-)
un'ottima scelta di lettura!
Cara Pia! Bellissimo e sentito commento e lasciami aggiungere......Dio c'è, sempre, non imputiamo il risultato di nostri comportamenti sbagliati, alla "negligenza" o assenza di Dio, noi siamo liberi, di scegliere come vivere, noi decidiamo come far crescere i nostri figli.
La sofferenza spesso porta alla fede, non perchè Dio voglia vederci stare male, ma perchè siamo noi che nel momento in cui tutto è bello e ci va bene ci "dimentichiamo" di Lui;,mi piacerebbe sapere se Rebecca è stata in grado di riconoscere nella sua esistenza la grandezza del Signore.... ( Chissà l'autrice come ha pensato nel suo cuore, la continuazione della storia...)
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Pia Sgarbossa
13 Ottobre, 2013
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Grazie di cuore Calzina e Pupottina.
Si , cara Matelda, hai proprio ragione...infatti riflettevo sul fatto che molto spesso si è inclini a relazionarci meglio con alcune persone piuttosto con altre...perchè tutti siamo figli del nostro passato che rimane indelebile per certi versi in noi...alcuni aspetti possono essere sicuramente migliorati e smussati, come il carattere...altri resteranno sempre con noi e dobbiamo imparare a conviverci, come il nostro temperamento...comunque io è da anni che cerco di essere ottimista...poi nella realtà anche per me non è sempre facile attuare quet'ottimismo...grazie amica! Pia
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Pia Sgarbossa
13 Ottobre, 2013
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Grazie Francesca per il tuo gradito e interessante intervento...come ho scritto nella recensione manca l'aspetto della fede e della fiducia, purtroppo.
Sono d'accordissimo con te quando parli di sbagli e di responsabilità...ma quando penso ai figli di coloro che sbagliano...non riesco più ad andarne fuori...e mi dico: loro, che sono figli di un colpevole...che colpa hanno,se non solo quella di essere nato là? Ecco spiegato il titolo che ho voluto dare a questo libro...ci sono fatti inspiegabili...e a volte provo la sensazione di una mancata giustizia, anche da parte di Dio...ma è un mio umile pensiero...
Un forte abbraccio amica carissima, Pia.
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