Dettagli Recensione
“Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”
“Mi mancò il coraggio di inquisire sulle debolezze dei malvagi, perché scoprii che sono le stesse debolezze dei santi”
Un romanzo storico, un giallo, un saggio "Il nome della rosa" abbraccia un po' tutti questi generi....
Un mistero che fa da filo conduttore per tutto il racconto, una critica all'ipocrisia del medioevo e della chiesa medioevale, un "trattato di storia" per certi versi. Il romanzo ruota attorno ad una misteriosa e oscura abbazia italiana del XIV secolo,le cui mura a discapito dell'apparenza nascondono trame e segreti occulti, figure ambigue e altisonanti, corruzione, intrighi, menzogne, e tocca a frate Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk, suo fedele allievo dissipare l'alone di mistero e falsità che avvolge le vicende dell' Abbazia.
Ma il romanzo non si limita a raccontare una storia, come già detto, in quanto tra le pagine si legge della chiesa medioevale, della storia di tutta l'Europa e dell' Italia in particolare, digressioni che a prima vista posso sembrare inadeguate ma che non si può fare a meno di leggere con interesse e curiosità, smorzate dalla acuta e pungente ironia dell'autore.
"Il nome della rosa" appare in fine, come una critica, o quantomeno una riflessione sull'importanza del ruolo della chiesa del tempo e sulla corruzione morale dei valori che pregiudicarono la visione del Medioevo nei secoli a venire. E bandiera di questa denuncia è proprio la figura di Guglielmo da Baskerville, frate francescano che si dimostrerà lungi dall'essere influenzato dalla rigida "moralità" del suo ordine, rappresentando l'uomo che non cede alla superstizione, agli intrighi del potere, ma si dissocia da una comune corruzione dei valori ( la cultura, l'etica) riuscendo a crearsi una propria visione del mondo, e a manifestarla a tutti quanti siano disposti ad ascoltarlo, senza il timore di andare contro corrente o contro la falsa morale e le regole.
"Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus" ( Della rosa rimane ormai solo il nome, nomi nudi ci rimangono), con questa frase si conclude il romanzo, frase che, secondo la mia opinione, lascia una libera interpretazione a seconda delle emozioni che ha suscitato nel lettore...