Dettagli Recensione
Cesira e Rosetta
La prima volta che lessi questo libro fu alle superiori, poi con gli anni lo rilessi un bel po’ di volte.
Venne pubblicato per la prima volta nel 1957 da Alberto Moravia, uno scrittore romano che in realtà si chiamava Alberto Pincherle.
Il suo romanzo nacque dopo gli avvenimenti dell’8 settembre 1943, quando si rifugiò con la moglie nella ciociaria.
Moravia attraverso le sue parole volle descrivere la situazione alquanto pietosa del territorio italiano devastato dalla Seconda Guerra Mondiale.
Passiamo alla trama del libro.
Cesira era una contadina della ciociaria e si era sposata con un negoziante di Roma.
Ora è una donna vedova e continua a gestire il piccolo negozio del defunto marito, ha una figlia di nome Rosetta, molto bella, un po’ ingenua e molto devota.
Vivono a Roma e cercano in tutti i modi di sopravvivere alle angherie della Seconda Guerra Mondiale.
Cesira appena scoprirà che l’esercito tedesco è pronto ad entrare a Roma metterà da parte le provviste e cucirà i suoi pochi averi nelle fodere dei vestiti ed insieme alla figlia adolescente scapperà nella ciociaria.
Sopporteranno: la fame, il freddo, la sporcizia per diversi mesi e nel frattempo attenderanno l’arrivo delle forze alleate.
La Liberazione però porterà con sé anche un altro amaro avvenimento.
Le due donne verranno sconvolte nel profondo e con il tempo cambieranno anche il loro modo di fare dopo questa tragedia.
Moravia con questo libro ha voluto far vedere al lettore che la guerra è una cosa atroce che colpisce tutti, che travolge chiunque facendo anche perdere la retta via.
Con la guerra non ci sono più regole valide, anche chi non ha mai commesso reati si ritrova a commetterne pur di sopravvivere.
Mi sento di consigliarlo.
Buona lettura!