Dettagli Recensione
Palazzo Sogliano
C'è una sola parola che sintetizza al meglio questo romanzo: vuoto; vuoto di contenuti, di stile, di caratterizzazione, di atmosfera.
Avvicinandosi a questo libro è necessario un grande sforzo per ed effettuare la sospensione dell'incredulità, ma in molte occasioni non è sufficiente, nonostante tutto si ha l'impressione di essere in un mondo di cartapesta.
La trama è banale, ma non è questo che rende povero il lavoro, poiché la storia narrata non è così fondamentale, ma lo sono altri parametri.
Analizzando le varie componenti che formano il testo ci troviamo a dover far i conti con gli innumerevoli personaggi che compongono la famiglia Sogliano e nessuno di essi è caratterizzato in modo convincente, non la protagonista che appare di una superficialità quasi irritante, lascia che gli eventi si avvicendano senza interagire, come una spettatrice passiva; la sua personalità non è descritta e non si evince dalle azioni, non un moto di passione, pur essendo descritta come una donna forte e volitiva; anche il di lei marito defunto ci appare come un corpo senza anima, anche nei racconti in cui è vivo, un uomo buono, ma senza carattere, pur essendo descritto come la prova in terra della virilità e della perfezione; così potremo continuare per ogni singolo personaggio, corallaro o ciabattino, milanese o napoletano, adulto o bambino, americano o cinese.
La sensazione è quella che la Modignani abbia distribuito delle parti a degli attori che non sono riusciti ad interpretarle, che non siano in alcun modo riusciti a trasmettere le sensazioni che li caratterizzavano, ognuno di essi è bidimensionale, non ha sfaccettature è tagliato di netto senza alcun passaggio dolce tra il bianco e il nero.
Altra enorme mancanza è la totale assenza di atmosfera, ogni evento viene narrato sempre con lo stesso tono, in una sorta di distorsione temporale che rende le vicende avvolte da una patina ovattante e rallentante.
Giungiamo poi alla nota più stonata: lo stile; monocorde, privo di ritmo e di dinamicità, quasi da cronaca rosa più che da romanzo. Il lessico è povero, i periodi semplici, le subordinate quasi inesistenti, l'aggettivazione tanto ricca quanto inutile, le descrizioni limitate ai personaggi e non agli ambienti o alla psicologia; ma la cosa che appare più disastrosa sono i dialoghi del tutto improbabili e inverosimili.
La sensazione che si ha leggendo è quella di star ascoltando un romanzo radiofonico di Pedro Camacho* tradotto in italiano.
Eppure è il libro più venduto in Italia ed è difficile non porsi delle domande.
Il lettore cerca in questo libro l'identificazione, il lieto fine, la perfezione di una famiglia che pur avendo qualche piccolo peccattuccio da farsi perdonare è comunque sempre dalla parte del bene o in ogni caso tende ad esso e prima o poi lo raggiungerà.
Il lettore è coccolato e rassicurato, fin dalle prime pagine sa che tutto finirà ne migliore dei modi e così evade dalla realtà per rifugiarsi in una fittizia, il che, se il tutto fosse scritto in un modo più convincente potrebbe anche essere tollerato.
Romanzo che può benissimo lasciare il passo a molti altri che seppur d'intrattenimento appaiono meglio strutturati e più articolati.
* Vedi “La zia Julia e lo scribacchino” di Llosa
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Commenti
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Continuo, ora che ho letto almeno un libro di intrattenimento, così come fu per la Hornby come possano piacere, cosa il lettore ci trovi, perché io davvero non me lo spiego.
Guardare una soap o un film leggero permette di passare un po' di tempo senza pensare, libera la mente, ma per leggere è necessario tempo e anche un minimo di attività cerebrale e spenderla per qualcosa di così vuoto davvero non lo capisco!
Molto utile per me la tua recensione dato che ero quasi tentata di prenderlo in biblioteca , impegnero il mio tempo diversamente
Io penso che la tua scelta di impegnare il tuo tempo in altre letture sia molto saggia. :-)
:))))))))
Così almeno posso parlar a ragion veduta...a questo punto credo di poter dire che sono snob...io questa non la considererò mai letteratura... vende, bene le case editrici fanno bene a farci i soldi, ma dovrebbero fare un reparto in libreria apposito: manuali per il bricolage, libri di cucina, libri della Sveva ehehehehehe
Nel primo caso posso anche appoggiarti, anche se magari ci sarà a chi il libro piacerà; se ti riferisci alla Modignani in genere, la sua è letteratura a tutti gli effetti, ha scritto molti ma molti romanzi, alcuni dei quali sono, oltre che stupende storie d'amore, degli affreschi della nostra Italia nelle varie tappe dal dopo guerra. Ma poi, cos'è per te la letteratura, dunque? Ti prego, illuminami, che forse capendo te potrò capire molta altra gente che non incrocio solo su qlibri...
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