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Verso la luce
Chi ha avuto modo di leggere EDEN non può perdersi AD LUCEM, seconda parte di una trilogia della Genesi voluta e concepita dallo scrittore Alessandro Cortese.
La struttura narrativa è sicuramente più complessa rispetto al romanzo precedente, ma l'autore mantiene il medesimo apparato scenico nonché il ritmo incalzante di EDEN, malgrado qualche pausa.
Se in EDEN fonte principale era la BIBBIA e principalmente la Genesi con un'occhio al capovaloro di Milton Paradiso Perduto, lo scrittore nella stesura del suo secondo lavoro estende il suo orizzonte prendendo in considerazione la Kabbala ebraica, la mitologia cosmogonica ,i romanzi contemporanei ( Orwell e il suo 1984 in primis) e le maggiori teorie scientifiche ( il Big Bang).
Il romanzo è un'opera dotta, ma nel contempo scorrevole e moderno con frasi brevi che contribuiscono a dare ritmo. Unica pecca una narrazione non cronologica che potrebbe creare disorientamento nel lettore, in quanto potrebbe risultare complesso seguire figure appartenenti a miti poco noti ( tuttavia chi conosce la storia dell'arte non mancherà di riconoscere in Lillith la femme fatale immortalata da Dante Gabriel Rossetti, il padre della pittura preraffaelita).
Le teorie esposte potrebbero suscitare scalpore e turbamento nei fondamentalisti cristiani malgrado siano sostenute da basi sicure esposte dall'autore in un saggio a margine del romanzo.
Un'affascinante argomentazione ruota intorno all'interrogativo principe, già avanzato in EDEN: quali sono le vere nature di Lucifero, angelo ribelle e dI Dio creatore e qual è il confine e la relazione tra Bene e Male? Nel corso dei secoli autori del calibro di Milton nel suo Paradiso Perduto o Blake nella poesie La tigre hanno provato a rispondere. Perché il creatore dell'agnello ha creato la tigre?Esiste un dualismo nella creazione?Cortese espone una tesi sicuramente affascinante , gestendo il romanzo con un piglio sicuro e dando un taglio da thriller. Un plauso all'autore , in attesa della terza parte della sua trilogia.