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Per gli amanti della musica
Nel linguaggio musicale il “canone inverso” si definisce come una composizione contrappuntistica che prevede un rovesciamento di intervalli. Questa è sostanzialmente la spiegazione scritta nell’antefatto di questo libro. In pratica il canone inverso è una melodia polifonica eseguita a più voci che si sovrappongono, anche con l’uso di tonalità differenti. Ed è proprio dal titolo che è possibile partire per parlare di questo breve romanzo di Paolo Maurensig, opera seconda dopo “La variante di Lunenburg”. La vicenda infatti ruota, ovviamente, attorno alla musica ed allo straordinario talento di un violinista di nome Jeno Varga ed all’amicizia che lo lega ad un altro violinista di nome Kuno Blau. I due si incontrano nel collegio dove vengono mandati per affinare la loro arte ed affermarsi come musicisti di successo. Questa amicizia nasce e cresce tra le mura della scuola ma continuerà a manifestarsi anche in seguito, una volta terminati gli anni di studio, quando Jeno sarà invitato nel castello di proprietà della famiglia di Kuno. Proprio in questo periodo si assisterà agli sviluppi del rapporto tra i due ragazzi, che sarà sempre più basato sulla rivalità e la competizione. In particolare è a Kuno che pare pesare (e molto) il grande talento dell’amico rispetto alle proprie capacità. L’amicizia verrà vissuta in maniera sempre più sofferta, in un continuo crescendo di tensione, che esploderà nei (vari) colpi di scena finali.
Ecco che allora, ritornando al titolo, diventa chiaro il concetto di canone: la passione e la competizione per il violino e la musica, vengono vissute dai due ragazzi come un continuo doppio inseguimento, con l’impressione di una “voce portante”, quella di Jeno ed un’altra che la segue a ruota, quella di Kuno. Per entrambi diventa fondamentale la ricerca di una perfezione assoluta che tende all’infinito, il raggiungimento di un’immortalità attraverso la musica. Immortalità che, se per Jeno può trarre origine dal talento, per Kuno e la sua famiglia invece è una questione genetica, solo di sangue. Questa visione assume una certa importanza considerato che la storia è ambientata poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale ed in qualche modo fanno capolino alcuni concetti che richiamano temi tipici del nazismo, legati alla superiorità ed alla purezza della razza ariana.
In definitiva consiglio la lettura di quest’opera a chi ama la musica, ma anche i libri di Maurensig. Peraltro ho trovato alcune similitudini con “La variante di Lunenburg”, come l’esistenza di diversi “livelli di narrazione” raccontati da diversi personaggi.
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Commenti
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Dovrei rileggerlo mi sa!
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molto utile la tua recensione