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Panta rei
Si tratta di un libro ripreso in mano e riletto a distanza di parecchi anni e devo riconoscere che anche questa volta le impressioni sono più che positive. Il tema affrontato dall’autore, lo scorrere del tempo che fluisce ininterrottamente nella sua ripetitività, credo rappresenti quanto di più vicino a noi ci possa essere.
Buzzati ci racconta la vita del giovane tenente Giovanni Drogo che comincia la sua carriera militare venendo assegnato alla Fortezza Bastiani, un avamposto militare isolato ed arroccato sulle montagne. Un presidio mantenuto in vita solo per controllare una frontiera, un confine, ritenuto assolutamente sicuro e privo di minacce, perché da secoli non viene attraversato da alcun nemico. La Fortezza pertanto dovrebbe costituire per Giovanni solo una parentesi, la classica gavetta in attesa di una promozione ed una carriera piena di gloria e prestigio. Ma così non sarà. Il nostro protagonista infatti passerà lì dentro la sua giovinezza e l’età adulta. Non riuscirà ad essere trasferito rimanendo invischiato tra quelle quattro mura, inesorabilmente coinvolto nel tran-tran quotidiano.
Per tutta la vita però continuerà a sognare di essere destinato a grandi cose e grandi avvenimenti, illudendosi che un bel dì, dalla frontiera a lungo osservata, giungerà quel nemico che da tanto si attende. A quel punto allora la sua attesa sarà giustamente ripagata, potendosi riscattare impegnandosi in una guerra e dando così un senso alla sua vita.
Ed effettivamente, dopo anni e anni di immobilismo e falsi allarmi, l’esercito nemico arriva ed ecco che la presenza della Fortezza assume un senso, quello di difendere il confine dall’invasione. L’emozione e l’entusiasmo sono alle stelle: dunque finalmente si combatte! Anche per Giovanni pare essere arrivato il “tempo del fare” anche se dovrà inesorabilmente fare i conti col proprio destino.
La Fortezza Bastiani diventa quindi l’emblema di una vita noiosa e routinaria, sempre vissuta nella speranza di un riscatto, di una ruota che prima o poi deve girare regalando sorrisi, felicità, piena realizzazione di sé stessi e delle proprie aspirazioni. Ma siamo sicuri che questo avverrà ? Ho trovato veramente toccanti e realistiche le pagine in cui Giovanni si sente padrone del proprio tempo e del futuro, anche se in realtà “panta rei”, tutto scorre, perché ci sono forze più potenti che non riusciamo a governare.
In definitiva, trattandosi di pensieri e comportamenti molto umani, e aggiungerei anche molto comuni, ritengo che si tratti di una lettura consigliatissima.