Dettagli Recensione
"I can't get no satisfaction, 'cause I try, and I
Luca Bianchini nel suo “Se domani farà bel tempo” propone come protagonista Leon, giovane e ricchissimo milanese. Un personaggio per cui si fatica a provare simpatia in quanto i suoi atteggiamenti sono assai arroganti e il suo modo di esprimersi è volgare. La prima parte del libro descrive il mondo in cui Leon vive, una realtà in cui l’eccesso è la regola: troppi soldi permettono al protagonista di vivere con estrema superficialità, partecipare a numerose feste, comprarsi con facilità “l’attenzione “delle donne e avere sempre a disposizione la cocaina. Nonostante Leon risulti indisponente, si prova via via anche compassione per lui: la sua famiglia, estremamente snob, più che un punto di riferimento è un concentrato di personalità egoiste ed eccentriche; le sue amicizie sono finte, eccetto il paziente Stéphane , sempre pronto ad accorrere nel momento in cui Leon ha bisogno; nonostante la sua immensa ricchezza, la sua vita è tutt'altro che serena. A tratti, poi, l’insolenza del protagonista si attenua leggermente, lasciando scorgere una parte migliore del ragazzo. Dopo l’ennesima notte di eccessi, Leon , nel tentativo di sfuggire al suo mondo così dissoluto e vizioso, decide di trascorrere un periodo tra le colline Toscane, ospite della tenuta che suo nonno ha lasciato in eredità all’ amante. Qui il protagonista ha la possibilità di conoscere una realtà diversa, dove per ottenere il rispetto non bisogna aprire il portafoglio, ma comportarsi con umiltà, lealtà e coraggio. Per la prima volta Leon avrà l’occasione di lavorare partecipando alla vendemmia, di stringere amicizie sincere, di innamorarsi di una ragazza semplice e spontanea e tentare di conquistarla. Vede il mondo da un angolatura diversa, riesce a provare anche la tanto cercata felicità… La realtà, però, è diversa da una favola: il protagonista non può cambiare repentinamente le sue abitudini e, malgrado l’esperienza vissuta tra i vigneti lo abbia fatto sentire per la prima volta vivo, le tentazioni del suo vecchio mondo sono forti. Luca Bianchini utilizza per questo suo romanzo uno stile scorrevole, capace di spingere il lettore alla continuazione della lettura, nonostante lo costringa,per tutta la prima parte del racconto, in un mondo depravato, non certo piacevole da scoprire. Spesso l’autore sceglie un linguaggio scurrile, ma tale utilizzo è giustificato in quanto serve per caratterizzare in modo più autentico i personaggi descritti. Bianchini è stato bravo, a mio avviso, a non stravolgere completamente, nella seconda parte del racconto, il carattere del suo protagonista: sarebbe stata una forzatura che avrebbe reso la vicenda troppo irreale. L’autore è stato anche un po’ crudele… per aver scelto di scrivere un’ultima pagina che lascia al lettore dei dubbi riguardo la conclusione della storia. Infine, un particolare che ho apprezzato è stata la cura che lo scrittore ha mostrato nella scelta della “colonna sonora” del suo racconto e che mi ha permesso, almeno musicalmente, di condividere i gusti del protagonista, amante dei Rolling Stones. Un libro dalla lettura veloce, mai scontata e non pregiudicata dal disprezzo che suscita per il mondo dorato ma volgare e vacuo descritto nella prima parte. Un invito, a mio parere, a ricercare nella nostra quotidianità la serenità di cui abbiamo bisogno per apprezzare e goderci la vita.
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