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Il casale
“Il casale” di Francesco Formaggi. Francesco e Giulia decidono di passare una settimana di vacanza in campagna, dagli zii di Giulia. Stanno insieme da pochi mesi e sebbene Francesco non abbia molta voglia di questa vacanza agreste, si adegua al volere della fidanzata facendo buon viso a cattiva sorte e pensando che tutto sommato una settimana in campagna può essere piuttosto rilassante, o no? Eppure già in macchina, in fila per un incidente, un furgone ha investito e ucciso una pecora, un presentimento si insinua nei pensieri di Francesco, qualcosa di sinistro si fa largo nella sua mente, il presagio che stia accadendo qualcosa di impensabile e di irreparabile a cui non ci si può opporre. Il suo sguardo si allunga sulle gambe della fidanzata tenute sul cruscotto e all’improvviso: orrore, un alluce enorme, deforme, pazzescamente storto con un abbozzo di callo a peggiorare la sua forma. Possibile che Francesco non abbia mai fatto caso a quell’alluce? La visione è talmente terribile che la sensazione di schifo si stampa sulla faccia di Francesco e non serviranno le sue parole sbiascicate in risposta alle domande della fidanzata o il suo voler guardare altrove con la scusa della guida, a stemperare il clima di distacco e di schifezza che da quel momento in poi si frappone fra i ragazzi. Appena giunti al casale poi una serie di eventi, che in altre normali occasioni passerebbero inosservati o occuperebbero il posto della normalità di vita bucolica, scateneranno invece le situazioni più impensabili, portando il nostro protagonista dentro l’incubo, in una spirale di accadimenti a cui Francesco non sa reagire o quando ci prova scatena il peggio. Il protagonista è irresistibile, comico inconsapevolmente nelle situazioni drammatiche, mi fa fatto fare un sacco di risate!
La scrittura fluida talmente precisa nelle descrizioni delle situazioni, della natura, dei personaggi, ha il pregio, raro, di avermi fatto sentire lì con il protagonista, circondata dalle galline, dagli alberi, in sala da pranzo imbarazzata per l’abbigliamento casual e per il piatto di verdura che lo voglio, non lo voglio, lo prendo, oddio è il piatto di un altro dei commensali!
La storia è sorprendente con un finale al cardiopalma dove tutti i pezzi del puzzle trovano il loro posto e ci danno finalmente il quadro d’insieme. Francesco semina indizi man mano che procede nel racconto della sua avventura, colorando di giallo con schizzi di noir e l’immancabile rosso-sangue la sua storia ed è talmente bravo a creare la tensione narrativa da stuzzicare a tal punto la curiosità nel lettore che non riesci a staccare la lettura. Immaginate una crepa, un’anomalia su un piano perfettamente liscio, nel momento in cui si fa presa su quell’apparentemente insignificante lacerazione si genera una voragine a zig zag che parte all’impazzata e se non la fermi in tempo, corre lungo tutta la superficie, travolgendo tutto e tutti.
“La verità è che non esistono incidenti: nessun male si compie di proposito, finché non ti ritrovi a farlo”