Dettagli Recensione
Amicizie
Elena e Raffaella per il piccolo mondo in cui vivono sono Lenù e Lila.
Due nomi, due vite che si intrecciano saldamente fin dall'infanzia.
La culla del racconto è un rione partenopeo dal secondo dopoguerra in poi, animato da un brulichio talvolta frastornante di personaggi; i buoni ed i cattivi, gli audaci ed i timorosi, i ricchi ed i poveri, incrociano le loro strade ed i lori destini in una danza allegra e triste.
La Ferrante ricostruisce uno spaccato davvero genuino, tenendosi alla larga da immagini stereotipate della città e dell'humus sociale.
Si percepisce forte l'appartenenza dell'autrice alla storia narrata, per come riesce a cogliere atmosfere, situazioni e consuetudini; la narrazione in prima persona è corroborante per imprimere calore e passione alla trama.
E' palese la capacità dell'autrice di abbandonarsi ad una scrittura corposa, abbondante, rigogliosa; questa dote le ha permesso di elaborare un romanzo avvolgente per il flusso narrativo e per la straordinaria caratterizzazione dei personaggi.
Lenù e Lila sono figure complete e dotate di un profilo psicologico notevole; i sentimenti e gli stati emotivi che le animano sono palpabili, sfociando in una rappresentazione di un legame di amicizia forte e controverso.
Nel romanzo della Ferrante c'è desiderio di raccontare la vita, seppur contestualizzata in ambiente ben determinato; la vita quotidiana, la vita agognata, la vita accettata, la vita ereditata.
Il finale del tutto aperto lascia il pubblico, dopo tanto cammino, ad un bivio senza una mappa, implicando inevitabilmente la lettura del secondo volume per trovare la via.
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Commenti
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sono già alle prese con il secondo volume......
unica pecca per un mio gusto personalissimo è che il romanzo non sia autoconclusivo
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