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Le luci nelle case degli altri
 
Le luci nelle case degli altri 2013-09-07 21:03:40 paola melegari
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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    07 Settembre, 2013
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porcomondo ,che paura mi fai

Storia di Mandorla,bambina eccezionale, adottata da un intero condominio dopo essere rimasta orfana di madre, unico genitore da lei conosciuto.
A sei anni, Mandorla perde improvvisamente Maria, sua madre,da lei era amata moltissimo.
Sarà un impatto durissimo con la realtà, non ha nessun altro al mondo.
Maria, lascia una lettera dolcissima, piena di errori grammaticali, ma satura di affetto per quella bimba che aveva tanto amato e protetto.
In questo scritto si scopre che il padre di Mandorla è un condomino del palazzo di via Grotta Perfetta, 315.
Mandorla è stata concepita all’ultimo piano, nell’ ex lavatoio.
Le famiglie del palazzo, si riuniscono e decidono, piuttosto di scoprire il proprio marito in flagranza di adulterio, che preferiscono adottare tutti insieme Mandorla , non facendole mancare nulla, crescendola collettivamente.
Mandorla, bambina davvero buona, servizievole, obbediente, cresce però con grossi problemi,dovuti inizialmente alla perdita dell’adorata e unico genitore ; in seguito alle grosse difficoltà di identificarsi ora con uno poi con l’altra famiglia del condominio.
Scopriamo così che ogni piano ospita coppie più o meno perfette, all’apparenza, e la piccola Mandorla si rivelerà spesso molto più matura e sensata di chi deve esserle genitore.
Quante paure, quante poesie rivolte ad oggetti, per poter diventare lei stessa oggetto, per scongiurare i suoi incubi, diventando inanimata, per non provare quei sentimenti di inadeguatezza, per essere una ragazzina come gli altri della sua età.
Per scongiurare il pericolo di incontrare Porcomondo, il drogato che girava per il quartiere anni addietro.
Per non dispiacere nessuno, cercarà di indossare gli abiti che le sono regalati, assumendo spesso le sembianze di una sorta di collage, dai colori e dai contenuti piuttosto strampalati.
Il racconto si articola tra continui sbalzi temporali, Mandorla reclusa in una cella carceraria, aspettando tutta la notte l’arrivo del suo avvocato , ricorda ogni passo della sua stana vita, ogni piano da lei abitato.
Ogni condomino in fondo le ha voluto bene,ma nessuno di loro in realta’ è il suo vero genitore
Quel famoso test del DNA non è mai stato fatto, ora si è decisa, ha diciotto anni, pensa di voler conoscere la sua identità.
Chiara Gamberale è davvero originale in questo suo racconto, scorrevole, e alquanto sorprendente!!!
Soprattutto nel finale.
Che dire di quello che mi ha trasmesso questo racconto, piacevolissimo e insolito, per nulla scontato, ai limiti della realtà.
Se dovessi definire questa scrittrice , la paragonerei ai sudamericani, alla Allende, a Marquez, Esquivel, non tanto per il talento, ma per la capacità di mixare reale e fantasia al limite del consentito dalla ragione.
Non vorrei essere azzardata con questa mia affermazione, tantomeno suscitare rivolte popolari, ma davvero , leggendo, mi chiedevo quanto fosse verosimile ciò che scorreva via, trovandolo comunque piacevole.
Ho trovato la riconferma, che in ogni famiglia c’è il buono, ma anche la pecca, l’altro lato della medaglia.
Che spesso le persone per non affrontare la realtà preferiscono mettere la testa sotto la sabbia.
Meglio non sapere, continuare così, nella menzogna e nel dubbio.
La luce delle case degli altri, è un po’ l’erba del giardino che sembra sempre più verde, della tua.
Però se la vai a vedere da vicino trovi un sacco di imperfezioni, a volte dei veri buchi.
L’amore vero di questa madre sfortunata che lascia sola la sua unica , fortemente voluta bimba, la dice lunga sulla vera forza dell’AMORE materno, gratuito, generoso , dimostrando che se non sappiamo la verità a volte siamo arbitri incondizionabili. Spesso il pregiudizio ci confonde , condizionandoci.
Scusate il giro di parole.
Giudichiamo chi è diverso a priori.
Maria ha saputo proteggere la sua bimba con intelligenza, lasciandole la possibilità di crescere, di esprimersi per quello che valeva veramente.
Certo il vuoto per la perdita materna non era colmabile, ma è stato contenu
to.
Davvero simpatica questa lettura, non conoscevo la Gamberale scrittrice, giovane talento.
Vi consiglio questa lettura, dotata di utile mappa del condominio, onde evitare confusione di nomi e cognomi.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Raffa73
08 Settembre, 2013
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Mi hai molto incuriosita, c'è chi mi aveva detto che questo romanzo era sulla falsa riga dell'eleganza del riccio. Leggendo la tua recensione mi è sembrato completamente diverso, sia nella trama che nello stile. Complimenti
ciao Paola, non ho letto questo titolo della Gamberale, ma ho letto tutte le recensioni inserite su q.
Devo dire che mi è piaciuto il tuo commento e l'originalità del tuo punto di vista!
gracy
08 Settembre, 2013
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Paola, brava! Mi associo alle opinioni di Raffa e Silvia, non ho letto il libro ma ho letto le varie rece, la tua è senz'altro ricco di spunti che meritano approfondimento, grazie!
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
08 Settembre, 2013
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Una segnalazione molto interessante...che trasuda di ...vita, quella vera!
Complimenti Paola, Pia.
paola melegari
08 Settembre, 2013
Ultimo aggiornamento:
08 Settembre, 2013
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@raffa
@silvia
@gracy
ciao qragazze,
grazie, ma mi capita spesso di vedere nei romanzi cose divers, rispetto ad altri.
a volte mi chiedo se abbiamo letto lo stesso libro.
ho guardato alcune rece, e, in effetti non ci sono molte similitudini.
ciò conferma che ognuno di noi percepisce cose diverse, nei libri, a seconda del suo momento e del suo stato d'animo.
In risposta ad un precedente commento
paola melegari
08 Settembre, 2013
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ciao pia,
grazie, questo è senza dubbio un libro per te.
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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